Il ritrovamento durante i lavori.
Ritrovamento importante durante i lavori in corso all’ex Manifattura Tabacchi per la rigenerazione del complesso. Gli scavi hanno portato alla luce una piccola porzione di muro perimetrale del Forte Clam, realizzato dagli Austriaci nel 1850 all’interno delle opere di fortificazione del Quadrilatero.
Un vero e proprio ‘gigante’, come si evince dalle mappe e dai disegni storici, la cui superficie superava i 22 mila metri quadrati. Il reperto diventerà parte integrante della valorizzazione del complesso dell’ Ex Manifattura Tabacchi e soprattutto sarà messo a disposizione della cittadinanza, con un progetto ad hoc che permetterà di conoscere e approfondire la storia recente della città e le affinità con quella attuale.
L’idea è quella di creare, in questa parte di area, un parco archeologico dedicato ai resti del forte austriaco. La posizione strategica del complesso e le sue destinazioni contribuiranno alla massima visibilità del reperto, che sarà ammirato da tutti i viaggiatori che vi passeranno davanti in treno o in auto, ma anche da chi si recherà negli spazi pubblici previsti dal progetto, come la grande piazza o l’area verde.
La stretta connessione con l’area dell’ex Scalo Merci e quindi con il futuro Central Park rappresenta infine un ulteriore elemento di prestigio a favore dell’area e di ciò che vi sorgerà. L’ex Manifattura Tabacchi uno degli interventi di rigenerazione nella parte sud della città. Innovativo dal punto di vista progettuale, con soluzioni architettoniche mai viste prima a Verona, ma soprattutto strategico per il quartiere.
Dal recupero di quest’area dipende anche lo sviluppo della fiera, che avrà a disposizione nuovi parcheggi e servizi dedicati, oltre ad una riqualificazione delle aree esterne che, con camminamenti e percorsi ad hoc, creeranno un tutt’uno tra i due poli. Ne beneficeranno anche i quartieri limitrofi, grazie alle opere compensative e agli interventi viabilistici che miglioreranno la qualità della vita dei cittadini. Uno dei punti di forza della rigenerazione dell’area è la presenza della parte storica, quella vincolata e da preservare, che diventa un valore aggiunto straordinario.
Agli elementi già presenti come la grande ciminiera e l’archeologia industriale, ora si aggiunge il muro del forte austriaco, un patrimonio da valorizzare per mantenere la memoria di un luogo che fa parte della storia della città, e che rivivrà grazie ad un’architettura contemporanea ma rispettosa del costruito e del suo pregresso. Dopo il ritrovamento circa un mese fa, il manufatto è stato oggetto di un primo intervento di pulizia e di messa in sicurezza.
Questa mattina sul posto si è recato il sindaco Federico Sboarina, insieme agli assessori alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala e alla Cultura Francesca Briani, e al soprintendente Vincenzo Tinè. Con loro Paolo Signoretti della società Ve.Re Srl. proprietaria dell’area e l’architetto Fiorenzo Meneghelli a cui è stata affidata la proposta di recupero del forte. “Un ritrovamento che certifica quanto la nostra città sia incredibile – ha detto il sindaco -. Trovare un reperto di questo tipo in una zona come Verona sud ha davvero dell’incredibile e conferma quanto questa città sia storica in tutte le sue parti, anche fuori le mura. Un’opera che darà lustro a questo importante intervento di riqualificazione, che si inserisce perfettamente nella nostra visione di rigenerazione urbana, che punta al vero recupero delle aree dismesse per reinserirle nel tessuto urbano. Nel caso specifico dell’ex Manifattura Tabacchi, parliamo di un’area a ridosso non solo della fiera ma anche dell’ex Scalo Merci in cui sorgerà il grande parco cittadino. Si va concretamente verso la direzione di spostare a sud il baricentro della città, non è più scritto solo sulle carte, ora ci sono i cantieri a dimostrarlo e soprattutto i tempi certi. La deadline è fissata alle Olimpiadi invernali di Cortina 2026. Tra meno di cinque anni saranno completati i progetti per il ribaltamento del casello di Verona sud, la statale 12, il Central Park, tutti strategici per il grande evento olimpico e che cambieranno completamente il volto di questa parte di città”.
Le informazioni storiche fornite dall’architetto Meneghelli, descrivono il muro rinvenuto come il piccolo tratto di un gigante. Si tratta del ritrovamento di una parte della grande fortezza che fino al 1809 proteggeva l’accesso alla città per chi proveniva da sud, al crocevia fra la strada “Claudia Augusta”, la “Postumia” e quella che corrisponde all’attuale viale del Lavoro e che si sviluppava in un’area di 22.650 metri quadrati. La fortezza era circondata da un muro di 150 metri, alto 5 metri e circondato da un fossato profondo 7 metri, simile a quello che circonda ancora il centro della città. Al centro, su una collina artificiale si ergeva una torre d’artiglieria semicircolare alta 32 metri.
Questa difesa militare è entrata in disuso nel 1809 quando venne concepita l’idea di fare della strada d’accesso a Verona un boulevard alberato. Nel 1847 venne costruita la stazione di Porta Nuova che sostituì quella di Porta Vescovo e venne stabilito definitivamente l’ingresso alla città da sud. Con l’annessione del Veneto all’Italia nel 1866 l’intera area subì una trasformazione che la porterà all’assetto urbanistico di cui abbiamo ancora la testimonianza.