Il 12 maggio 1985 l’Hellas Verona diventava campione d’Italia.
Impossibile dimenticarlo, per chi c’era e per chi lo ha sentito raccontare. Oggi, 12 maggio, sono trascorsi 36 anni esatti da quel 12 maggio 1985, giorno nel quale l’Hellas Verona, grazie al pareggio di Bergamo, 1-1 con l’Atalanta, diventò campione d’Italia. Realizzando un’impresa che da allora non si è più ripetuta in Italia.
Era l’Hellas di Osvaldo Bagnoli, una squadra costruita e plasmata a immagine e somiglianza del suo allenatore, che portò i gialloblù sul gradino più alto del calcio italiano. Secondo finì il Torino, e poi dietro le corazzate: l’Inter, la Juve di Michel Platini, il Napoli di Diego Armando Maradona, la Roma di Falcao. Erano anni in cui nella serie A venivano tutti i più grandi.
Ma l’Hellas arrivò fino in fondo con la sua squadra di campioni a modo loro, che passo dopo passo riuscirono a coronare il sogno di un’intera città: dal mitico portiere Claudio Garella, al “sindaco” danese Preben Elkiaer, e poi il capitano Roberto Tricella, Pierino Fanna, il tedesco di ferro Hans Peter Briegel, Giuseppe “nanu” Galderisi, e poi Fontolan, Marangon, Volpati, Di Gennaro, Sacchetti e tutti gli altri. A Verona, impossibile dimenticarli.
Per l’occasione è stata anche realizzata una tazza celebrativa, che si può acquistare all’interno dello store dell’Hellas di via Cattaneo oppure sullo store online.