Cena islamica in Gran Guardia, è polemica. Buffolo: “Verona è una città aperta”

Polemica a Verona dopo l’evento Iftar Street in Gran Guardia, botta e risposta tra la Lega e l’assessore Jacopo Buffolo.

Lo scorso 26 marzo la Gran Guardia di Verona ha ospitato la cena interculturale dell’Iftar, la fine del digiuno durante il mese di Ramadan. Seicento persone hanno infatti preso parte alla terza edizione di Iftar Street, l’iniziativa organizzata dalle comunità islamiche di Verona per un evento all’insegna del dialogo e dell’inclusione.

Evento al quale hanno preso parte anche il vescovo Domenico Pompili, il sindaco Damiano Tommasi e l’assessore Jacopo Buffolo, oltre ad altri rappresentanti del consiglio comunale di Verona. L’iniziativa, però, non pare essere piaciuta ad alcuni esponenti leghisti, tra i quali il consigliere comunale Nicolò Zavarise e l’europarlamentare Paolo Borchia, che hanno accusato l’amministrazione Tommasi di “femminismo di facciata”, a causa di quelle che a loro avviso sono “restrizioni enormi alle donne contenute nella cultura islamica”.

Alla polemica ha risposto proprio l’assessore Buffolo:Verona è una città aperta. Parlare di diritti significa farlo sempre, non solo quando conviene. Chi oggi attacca l’Iftar in Gran Guardia usa la solita retorica strumentale per dividere, invece di riconoscere che il dialogo e la convivenza sono la vera sicurezza di una città. Il Consiglio Islamico di Verona – ha aggiunto Buffolo – ha regolarmente chiesto, e pagato, l’affitto del palazzo della Gran Guardia, per un evento aperto a tutta la cittadinanza, arrivato alla sua terza edizione, se il consigliere Zavarise e l’europarlamentare Borchia della Lega avessero mai presenziato a uno degli eventi organizzati dalle tante comunità, anche di fede musulmana, che abitano e lavorano a Verona, saprebbero definire in maniera corretta il contesto”.

Note sull'autore