Approvato il documento di programmazione per il 2024 da parte di Fondazione Cariverona.
Difesa dell’ambiente, valorizzazione dei giovani e creazione di “comunità coese e inclusive”: sono questi i cardini attorno ai quali ruota la visione di Fondazione Cariverona contenuta nel documento di programmazione annuale, approvato venerdì 27 ottobre dal Consiglio generale. Le risorse a disposizione per il 2024 – pari a circa 25 milioni di euro, con un incremento del 25% rispetto al 2023 – sosterranno lo sviluppo dei territori di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova attraverso una serie di bandi e iniziative dirette.
“In uno scenario dominato da divisioni, incertezze e scarsa lungimiranza, vogliamo scommettere sulla crescita sociale, economica e culturale delle nostre province, provando a dare forma a un nuovo futuro. Il documento traccia una rotta chiara per lo sviluppo dei territori, in linea con gli obiettivi strategici che dal 2020 orientano la nostra azione, attraverso interventi concreti ed efficaci”, commenta il presidente Alessandro Mazzucco.
Secondo il piano, circa 20,4 milioni di euro (l’81,6% del totale) saranno destinati da Cariverona a iniziative direttamente collegate ai tre obiettivi strategici. Ai progetti pluriennali e ricorrenti (Fondo repubblica digitale, Fondo povertà educativa minorile, ecc.) saranno invece dedicati 1,8 milioni (7,2%), mentre 2,8 milioni (11,2%) andranno ad altri stanziamenti (interventi culturali diretti, urgenti iniziative umanitarie, ecc.).
Gli obiettivi strategici di Cariverona.
Gran parte delle risorse messe a disposizione per il 2024 sosterrà bandi e iniziative direttamente collegati ai tre obiettivi strategici della Fondazione, a partire dalla difesa dell’ambiente. Verde urbano, soluzioni basate sulla natura, educazione ambientale sono alcuni dei capisaldi attorno ai quali ruota la costruzione di città più sostenibili e a misura d’uomo. “Nel 2024 destineremo al primo obiettivo strategico oltre 5,2 milioni di euro”, sottolinea il direttore generale Filippo Manfredi. “Dopo il successo ottenuto in questi anni, proporremo nuove edizioni dei bandi Capitale naturale e Format, quest’ultimo con un focus specifico sull’economia circolare”. Accanto a queste iniziative, continuerà il sostegno all’innovazione del settore agroalimentare attraverso il Verona Agrifood Innovation Hub e la partnership con l’associazione Filiera Futura.
Alla valorizzazione del capitale umano verranno invece dedicati 6,7 milioni di euro. “Buona parte di queste risorse andrà ad azioni rivolte ai giovani. Vogliamo aiutare le nuove generazioni a giocare un ruolo da protagoniste, lavorando su percorsi di crescita che favoriscano l’inserimento professionale e rendano i nostri territori sempre più attrattivi e ricchi di opportunità. Bandi come Direzione giovani e Giovani in movimento sono destinati a generare un cambiamento nella vita dei ragazzi coinvolti, con benefici per tutta la comunità”.
Ricerca scientifica e innovazione.
Ampio spazio verrà anche dato alla ricerca scientifica e all’innovazione: “Siamo convinti che lo sviluppo nasca dalla contaminazione di idee, dall’incontro tra saperi, dalla condivisione di esperienze. Ecco perché continuiamo a promuovere la collaborazione tra atenei e aziende, come nel caso del bando Ricerca e sviluppo, e tra imprese sociali e PMI, come testimonia il programma Foundation Open Factory. Ma anche studenti degli ITS e aziende saranno chiamati a lavorare insieme attraverso una nuova edizione del programma Upskill”.
Al terzo obiettivo strategico, legato alla costruzione di comunità inclusive e coese, saranno infine assegnati 5,9 milioni di euro. “In questo caso abbiamo deciso di concentrare le risorse su due bandi chiave. Il primo è Laboratori di comunità. Raccogliendo le esperienze di iniziative passate, vogliamo aiutare i nostri territori a ideare risposte originali ed efficaci alle principali sfide di sviluppo locale, per migliorare nel complesso la qualità della vita. Non ci limitiamo a erogare risorse, quindi, ma attiviamo percorsi di sviluppo delle competenze e di affiancamento”, commenta Manfredi. “Con il bando Welfare generativo puntiamo invece a intercettare le situazioni emergenti di disagio e di povertà per cercare insieme nuove soluzioni. Vogliamo stimolare progetti che vadano oltre l’assistenzialismo e che siano in grado di generare nuova economia sociale, attraverso un approccio imprenditivo”.