La giovane agricoltrice veronese al Brennero con Coldiretti: “Ho un sogno nel cassetto”.
Tra i 500 cittadini veronesi che hanno presidiato lunedì 8 aprile al valico del Brennero, c’è anche Silvia Lorenzini, una giovane agricoltrice di Caprino Veronese. La ventenne che studia economia aziendale, fa parte di una famiglia che gestisce un’azienda agricola che alleva mucche da latte. Da circa un anno, collabora attivamente nella gestione dell’agriturismo Malga Ime insieme alla madre, a una zia e a uno zio che non ha ancora trent’anni.
Silvia e altri giovani imprenditori agricoli hanno deciso di presidiare il valico del Brennero dove resteranno fino a martedì sera, 9 aprile. Quando le viene chiesto il motivo della sua presenza, Silvia risponde : “Voglio contribuire, nel mio piccolo, a fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani“.
Parlando del progetto della sua famiglia, Silvia spiega: “Abbiamo in mente di rinnovare l’agriturismo per offrire servizi sempre più qualificati alla nostra clientela. Questa è composta da turisti locali e stranieri desiderosi di godersi il nostro meraviglioso territorio, tra montagne e lago, oltre ai formaggi e salumi di nostra produzione”.
Poi confida anche il suo sogno nel cassetto, che condivide con lo zio: dotare l’azienda di una sala per la mungitura. Questo progetto richiede un impegno economico significativo. Con le fluttuazioni dei prezzi del latte, è difficile fare previsioni a lungo termine. Il latte prodotto nell’allevamento di famiglia viene consegnato alla Cooperativa Latte Indenne, che a sua volta lo destina alla Parmalat, di proprietà di Lactalis.
Silvia ricorda che pochi mesi fa, l’Antitrust ha multato la Parmalat per pratiche sleali nei confronti dei conferitori. “Qui al Brennero ho visto con i miei occhi i tir che entrano in Italia per portare cagliate e quintali di latte destinati alle industrie casearie”, continua Silvia. “Mi chiedo quale senso abbia un simile boicottaggio al Made in Italy.
“Ho sentito il dovere di essere qui per dimostrare che noi giovani non ci pieghiamo a scorciatoie facili. Chiediamo solo di poter lavorare onestamente, senza essere costretti a difenderci dalla concorrenza sleale dei nostri stessi connazionali. E pretendiamo che i nostri sforzi vengano riconosciuti anche nel prezzo garantito ai nostri prodotti”.
Con determinazione e impegno, Silvia rappresenta una voce giovane e consapevole nell’ambito dell’agricoltura e dell’economia locale, lottando per preservare la qualità e l’autenticità dei prodotti italiani.
Il commento del presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini.
“Un’azione resa necessaria dagli arrivi incontrollati di alimenti dall’estero che spesso non rispettano le stesse regole di quelli nazionali. Fanno così concorrenza sleale alle produzioni italiane facendo crollare i prezzi pagati agli agricoltori”.
Presente anche il Delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Riccardo Pizzoli. Egli ha posto l’attenzione sulla necessità di ottenere l’etichettatura obbligatoria che riporti l’origine di tutti i prodotti agroalimentari a tutela dei consumatori e delle aziende che ogni giorno producono eccellenze.
Coldiretti dà inizio oggi alla raccolta firme per la petizione di iniziativa popolare proprio con questa finalità.