Preoccupazione per la fusione Unicredit-Banco Bpm, dipendenti di Verona a rischio.
Fusione Unicredit-Banco Bpm, dipendenti di Verona a rischio: cresce la paura per l’acquisizione proposta da UniCredit nei confronti della banca veronese. Qesto per quanto concerne le possibili conseguenze per gli impiegati. Crescono le preoccupazioni per i riflessi occupazionali di questa fusione, tema affrontato dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna in una comunicazione rivolta al personale. Nella lettera, Castagna ha evidenziato che la transazione potrebbe portare alla riduzione di oltre 6 mila posti di lavoro.
Banco Bpm, attualmente, impiega circa 20 mila persone distribuite in 1.400 filiali, servendo una clientela di circa 4 milioni di utenti. Per quanto riguarda Verona, il gruppo impiega circa 1.450 lavoratori, tra le sedi principali e le altre 92 filiali tra città e provincia. È utile ricordare che la banca veronese si era già unita con Bpm di Milano nel 2017.
Nella sua lettera, Castagna ha ribadito che il 2024 è stato “un anno significativo per Banco Bpm”, definendolo un “istituto di rilievo con un’identità autonoma“. Ha sottolineato l’importanza di “proseguire su una strada di crescita indipendente, evitando di cadere preda di iniziative che non valorizzano adeguatamente il potenziale attuale e futuro della banca”.