Fiab e Legambiente Verona contro il nuovo Codice della strada: “Stop al ‘codice della strage’, la riforma Salvini è irresponsabile”.
Fiab Verona e Legambiente Verona, preoccupati per il disegno di legge governativo per la riforma di Salvini del Codice della strada in esame al Parlamento, si uniscono in una mobilitazione nazionale. Si tratta di “Stop al nuovo Codice della Strage”, organizzata per il 9-12 marzo dalla Fevr (Federazione Europa delle Vittime di Violenza Stradale). dall’Aifvs (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada) e dalla coalizione di associazioni #CITTÀ30SUBITO.
Il numero di morti a Verona.
Le tragiche statistiche relative al numero di morti causati da incidenti stradali in Italia nel 2023 (fonte Asaps) sono allarmanti: 440 pedoni, più di uno al giorno, di cui 6 a Verona. Inoltre 197 ciclisti, più di uno ogni due giorni, con 1 ciclista e 1 monopattinista, sempre nel veronese. Questi dati rappresentano una percentuale doppia rispetto alla Germania e tripla rispetto al Regno Unito.
La protesta di Fiab e Legambiente.
“Il progetto di legge governativo – lamentano Fiab e Legambiente -, sembra focalizzarsi su interventi più orientati all’immagine che alla reale applicabilità. Aumentare le sanzioni per chi guida in stato di alterazione o utilizza il telefonino può essere importante, ma non affronta in modo adeguato la principale causa o concausa degli incidenti, ovvero l’eccesso di velocità, soprattutto nelle aree urbane”.
E proseguono: “Invece di promuovere la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile, il disegno di legge sembra ostacolare l’applicazione di strumenti come le Ztl, le Zone 30 e le innovazioni del Codice per la mobilità sostenibile (quali piste ciclabili, attraversamenti pedonali avanzati, doppio senso ciclabile, ecc.). Al contrario, vengono introdotte disposizioni irrealistiche, come l’obbligo di mantenere una distanza di 1,5 metri dai ciclisti durante i sorpassi ‘ma solo dove le condizioni della strada lo consentano’”.
In sostanza, come dichiarano le associazioni, questa riforma sembra più un atto di adesione alle richieste di un’opinione pubblica orientata verso un uso disinvolto dell’automobile, che un vero e proprio intervento per la sicurezza stradale. “Se diventerà legge, temiamo che sarà la dura realtà dei numeri a dimostrarne l’inefficacia o addirittura il suo impatto negativo – concludono -. Pertanto, auspicando un ritorno a politiche più responsabili, supportiamo l’idea di muoversi nella direzione indicata da tempo dall’Europa: ridurre il traffico e promuovere la mobilità sostenibile”.
Dove.
Per fermare il decreto e rimarcare “Stop al Nuovo Codice della Strage”: dal 9 al 12 marzo in tante città italiane, come Bologna, Torino, Milano, Padova, Firenze, Modena, Roma, Napoli, Lecce, Perugia, Varese si svolgeranno manifestazioni organizzate da società civile, attivisti e associazioni. Qui gli appuntamenti.