Falsi Green Pass: risarcimento da 43 mila euro all’Ulss 9 Scaligera

Risarcimenti falsi Green Pass: 43 mila euro all’Ulss, il resto dipende dai patteggiamenti.

Un primo risarcimento è già arrivato: 42.800 euro sono stati versati alla Ulss 9 Scaligera da parte di alcuni imputati coinvolti nell’inchiesta sui falsi Green Pass. L’azienda sanitaria, costituitasi parte civile, ha ottenuto il rimborso come forma di compensazione per il danno arrecato al sistema sanitario, danneggiato dall’emissione fraudolenta di certificazioni verdi durante l’emergenza Covid.

Si tratta solo di una parte dei fondi potenzialmente recuperabili: altri 19.800 euro potrebbero essere incamerati dallo Stato, ma l’eventualità dipenderà dall’accoglimento da parte del giudice delle richieste di patteggiamento presentate. In totale, la somma complessiva potrebbe salire a 62.600 euro, derivante da accordi con la Procura.

L’indagine, avviata dai Nas di Padova, ha scoperchiato una rete di centinaia di Green Pass falsi. Gli indagati sono 283, accusati a vario titolo di reati gravi come corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato, falsità ideologica ed esercizio abusivo della professione sanitaria.

Secondo quanto emerso dalle udienze preliminari, gli imputati avrebbero pagato circa 300 euro per ottenere una certificazione verde senza essersi sottoposte né a vaccinazioni né a tamponi. Al centro dell’inchiesta, il nome di un medico di base, Michele Perini, accusato di aver finto somministrazioni vaccinali e test in cambio di denaro.

Nell’ultima udienza, svoltasi mercoledì, si è aggiornato anche l’elenco di coloro che hanno scelto di patteggiare: oltre 190 persone hanno già inoltrato richiesta, e l’elenco è destinato ad allungarsi. A 67 di questi è stato contestato anche il reato di corruzione. Le decisioni definitive sono attese per l’udienza di giugno, quando il giudice valuterà le singole posizioni.