Falcone e Borsellino “rivivono” a Verona nel giorno della strage di via d’Amelio.
Venerdì 19 luglio alle 21.15 al Bastione delle Maddalene appuntamento con la piéce di teatro civile che racconta la vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. I giudici uccisi dalla mafia nel 1992. La scelta del 19 luglio non è casuale. È il giorno in cui ricorre l’anniversario della strage di via d’Amelio, in cui persero la vita Borsellino e i membri della scorta Emanuela Loi, prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio, il capo-scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina.
Questa pagina drammatica della storia si colloca appena cinquantasei giorni dopo la strage di Capaci, dove furono uccisi Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. In occasione di questo anniversario, l’assessorato alla Sicurezza del comune di Verona propone alla cittadinanza lo spettacolo “C’era una volta un giudice, anzi no, due!”.
Una rappresentazione che rende omaggio alla memoria dei due magistrati, ripercorrendo le tappe fondamentali delle vite dei due servitori dello Stato, accomunate da valori, sogni, ideali e – purtroppo – da un tragico destino. L’evento rappresenta un momento di riflessione e commemorazione con un cast d’eccezione che vede protagonisti gli attori Simone Toffanin, Andrea de Manincor e Sabrina Modenini. La regia è curata dallo stesso Simone Toffanin.
Gli elementi scenografici sono affidati a Marino Bortolotti, mentre i costumi sono opera della sartoria di Romilda Zaccaria. Lo spettacolo, a ingresso libero, si svolgerà venerdì 19 luglio alle 21.15 al Bastione delle Maddalene.
Un viaggio nella vita di due “eroi normali”: Il pubblico sarà guidato in un viaggio che muove i passi dall‘adolescenza e dalla formazione di Falcone e Borsellino. Passando per il periodo storico del pool antimafia e del maxi processo, fino ad arrivare al tragico epilogo delle due stragi.
Lo spettacolo mette sapientemente in luce le innovazioni giuridiche e investigative introdotte dai magistrati e i progressi nella lotta contro la mafia. Ma anche le difficoltà incontrate lungo il percorso, tra diffidenze, critiche e tentativi di screditamento.