Verona motore agricolo d’Italia: è leader dell’export agroalimentare

Verona motore agricolo d’Italia: è leader dell’export agroalimentare.

Verona si conferma al primo posto in Italia nella classifica nazionale dell’export agroalimentare, superando Cuneo e Milano. Nel primo semestre del 2024, la città ha registrato esportazioni per 2,2 miliardi di euro, con una crescita del 4,9%, leggermente inferiore alla media nazionale (+7,1%). In Veneto, Treviso si piazza all’undicesimo posto, Vicenza sale al quattordicesimo, mentre Venezia scende al ventesimo.

Questi dati emergono dal Report “Economia, agricoltura e agroalimentare” di Confagricoltura Verona, presentato alla Camera di Commercio. Nonostante condizioni climatiche sfavorevoli, Verona continua a mantenere un ruolo di leader nel settore, grazie anche alla forza del comparto vinicolo. Il vino rappresenta oltre un terzo delle esportazioni italiane e ben il 53% di quelle del Nordest, nonostante una stabilità nel 2023 (-0,2%).

Agricoltura.

Verona si distingue anche nell’agricoltura, con un valore aggiunto di 1 miliardo di euro, pari al 30% del totale regionale, seguita da Treviso e Padova. Nel 2023, il settore agricolo veronese ha registrato una crescita dell’1,9%, in controtendenza rispetto al Veneto e all’Italia.

Il Veneto, con l’11% della produzione agricola nazionale, è la terza regione per valore. Di contro il 2023 ha visto una diminuzione della produzione (-3%), a causa del clima avverso, che ha colpito soprattutto il settore frutticolo e i cereali. Inoltre, i costi di produzione rimangono alti, con fertilizzanti aumentati del 50% rispetto al 2019 e un generale incremento dei costi del 35%.

Tassi di interesse.

Anche i tassi di interesse elevati hanno influito sulle aziende agricole. A novembre 2023, i tassi sui nuovi prestiti hanno raggiunto il 5,98% per cifre fino a 1 milione di euro. Questo ha limitato gli investimenti nel settore, scesi del 6% nel 2022 e rimasti stabili nel 2023.

Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona, ha sottolineato che la diversificazione produttiva della provincia permette a Verona di mantenere il primato, ma ha evidenziato “l’impatto dei costi elevati sulla redditività”. Renato Mason, segretario della Cgia di Mestre, ha ribadito “l’importanza di investimenti per ridurre i costi e garantire la competitività del settore agroalimentare italiano”.

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