Al via il progetto di valorizzazione dell’ex Campo di concentramento di Montorio: il Demanio firma la concessione al Comune.
Parte la valorizzazione del Campo di concentramento di Montorio. Obiettivo: aprirlo presto per le visite al pubblico, soprattutto alle visite scolastiche. Il Demanio, proprietario dell’area, in questi giorni ha sottoscritto l’atto di concessione temporanea del sito storico al Comune di Verona. Si tratta del primo fondamentale step per arrivare al trasferimento definitivo.
Ora le associazioni Figli della Shoah e Montorioveronese.it, che nei mesi scorsi hanno pulito e riordinato il luogo della memoria, potranno stipulare con l’Amministrazione comunale un patto di sussidiarietà per proseguire l’opera di sistemazione, ed attivare una raccolta fondi per finanziare la messa in sicurezza dell’immobile. Nel frattempo verrà elaborato un progetto di rigenerazione del sito storico, che aprirà la strada per il trasferimento definitivo della proprietà al Comune.
Struttura abbandonata e fatiscente fino allo scorso gennaio.
Lo stabile, oggi chiamato “DAT Colombara”, è stato utilizzato nella seconda guerra mondiale come campo di concentramento e luogo di detenzione per prigionieri politici ed ebrei. È stato individuato nel 2017 grazie ad una ricerca storica svolta dall’associazione Montorioveronese.it, a partire da una lettera datata 21 giugno 1945, inviata dall’Ufficio accertamenti e amministrazione beni ebraici al prefetto, dove si chiedeva riscontro delle spese sostenute per il campo di concentramento per ebrei di Montorio. A seguito del ritrovamento iniziarono, da parte di alcuni studiosi, le ricerche per la sua individuazione, nelle campagne tra Montorio e San Michele Extra.
Fino allo scorso gennaio era una struttura fatiscente, danneggiata dal trascorrere del tempo e dall’aggressione della vegetazione. I lavori di pulizia hanno permesso di rimuovere dall’area i rifiuti, posare le recinzioni per la limitazione del percorso di visita e procedere con la messa in sicurezza degli spazi attorno allo stabile non ancora recuperato. La struttura è stata liberata nella parte esterna dalla vegetazione, così da consentirne una migliore visione. Infine, sono stati posizionati cartelli informativi, sulla storia del luogo e sul suo ritrovamento, nell’area antistante lo stabile, a supporto della visita.
Un modo per mantenere viva la memoria.
L’intervento, ad opera delle associazioni Figli della Shoah e Montorioveronese.it, è stato realizzato in collaborazione con la Regione Veneto, Comunità ebraica di Verona, Comune, Agsm-Aim che ha provveduto anche ad installare un palo luminoso e Amia che ha smaltito tutti i rifiuti.