L’Estate teatrale veronese chiude in bellezza: al Teatro Romano mille presenze a serata, sui social 600 mila visualizzazioni in pochi mesi.
Si chiude con una stagione da record la 75a edizione dell’Estate teatrale veronese, che registra oltre 44 mila spettatori in meno di 3 mesi. Da Shakespeare, nucleo centrale del Festival, al teatro antico, dal jazz ai cantautori alle sonorità internazionali, dalla danza classica a quella inclusiva, fino al circo acrobatico. A farla da padrone il Teatro Romano, con quasi 35 mila spettatori totali per 35 serate di teatro, musica e danza.
Una media di circa mille presenze per ogni data- erano 866 nel 2022- oltre cento spettatori in più a serata rispetto all’anno scorso. Da “Le allegre comari di Windsor” dirette da Andrea Chiodi alla “Medea” con Laura Marinoni, dall’ironia di Andrea Pennacchi nel raccontare il suo rapporto con Shakespeare al “Romeo e Giulietta #generazionesacrificio” con gli adolescenti guidati da Silvia Masotti e Camilla Zorzi, dal concerto di Tony Hadley all’esibizione di Lindsey Stirling e poi ancora “Alice in Wonderland” del Circus Theatre Elysium di Kiev, con tantissime famiglie e bambini entusiasti, anche sotto la pioggia. Sono questi i titoli più seguiti del 2023, in un teatro sempre più inclusivo e aperto a diversi tipi di pubblico.
Una stagione che crea indotto culturale, economico e occupazionale. Sono stati oltre 400 i lavoratori e professionisti impegnati per gli spettacoli, tra tecnici, maschere, personale di sorveglianza-sicurezza, staff di produzione, artisti, musicisti, maestranze e addetti alla biglietteria.
I numeri.
Dal 20 giugno al 13 settembre il Festival ha portato in città 14 prime nazionali e 7 coproduzioni, confermando di essere punto di riferimento nel panorama culturale nazionale. Grande successo di pubblico anche fuori dal Romano. Al Teatro Camploy il Verona Shakespeare Fringe Festival, sezione internazionale dell’Estate Teatrale realizzata in collaborazione con il Centro di Ricerca Skenè dell’Università di Verona e il Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale, ha registrato 1.400 spettatori, quasi il doppio dello scorso anno.
Altri 7.950 gli spettatori nelle diverse sedi del Festival per gli Intrecci di programmazione: 528 presenze nei Musei Lapidario Maffeiano e Archeologico Cavalcaselle, 2 mila per il progetto dell’Università Veronetta Contemporanea e altrettanti al Parco Santa Toscana per Spazio Teatro Giovani, 1.356 alla Città dei Ragazzi di Fondazione Aida, 1.843 per il “Romeo e Giulietta” itinerante del Teatro Stabile di Verona – Fondazione Atlantide e 250 a Porta Palio per le serate di Commedia dell’arte curate da Teatro Scientifico.
Per quanto riguarda la prosa, il tutto esaurito è stato registrato da Medea di Euripide con Laura Marinoni per la regia di Federico Tiezzi. Lo spettacolo, prodotto da Fondazione Inda, è risultato il più visto della stagione con 2.968 spettatori, seguito da Andrea Pennacchi con il suo Shakespeare & me, che ha registrato 2.488 ingressi. E poi ancora l’emozionante e commovente Romeo e Giulietta #generazionesacrificio di Spazio Teatro Giovani con 1.944 persone presenti, un tripudio per i ragazzi in scena assieme a Giuseppe Sartori. Le Allegre Comari di Windsor con Eva Robin’s diretta da Andrea Chiodi hanno totalizzato 1.514 spettatori in due serate.
E poi da ricordare le date celebrative di Letti d’amore con Giuliana De Sio, Filippo Dini, Francesco Montanari, Laura Morante e Andrea Bellacicco, e la partecipazione straordinaria della Banda dell’Esercito Italiano tra le vie della città con centinaia di persone che hanno seguito il concerto itinerante. Aspettando Re Lear ha portato a Verona Alessandro Preziosi, Nando Paone, Roberto Manzi, Federica Fresco, Valerio Ameli e le opere di Michelangelo Pistoletto. Napoleone. La morte di Dio di Davide Sacco ha colpito il pubblico con l’interpretazione di Lino Guanciale.
Gli altri appuntamenti.
Danza. Sfiorano quota 10 mila le presenze che hanno seguito gli appuntamenti di danza, con 7.140 spettatori per le sei serate di Alice in Wonderland-reloaded del Circus Theatre Elysium di Kiev. Grande successo anche per Giulietta e Romeo del Balletto di Roma, che ha registrato 1.939 spettatori e la danza classica di Preludes of Juliet con Anbeta Toromani e Alessandro Macario.
Musica. Tutto esaurito per l’esibizione di Tony Hadley che ha fatto parlare l’Italia intera con i suoi 1.716 fan in un Teatro Romano indimenticabile. Così come è stato per i 1.600 spettatori di Lindsey Stirling e i 1.578 degli Incognito. “Rumors Festival”, sezione musicale curata da Elisabetta Fadini, e “Verona Jazz”, curato da Ivano Massignan, hanno registrato 8.108 presenze totali, a conferma del successo delle proposte musicali internazionali.
Nel conteggio del Teatro Romano rientrano anche “Venerazioni” e “Folk Festival”, le due rassegne curate da Boxoffice, che hanno registrato 2.590 spettatori con Xavier Rudd e Paola&Chiara. Così come la data unica di “Zorba il Greco” che ha visto il ritorno di Fondazione Arena al Teatro Romano. Un tripudio da 1.720 spettatori per la grande danza classica.
Tutti a teatro. Nel corso di otto serate, ben 150 utenti delle cooperative e associazioni di assistenza del territorio hanno potuto assistere agli spettacoli del Romano. E’ stato garantito non solo l’ingresso gratuito ma anche un servizio di accompagnamento e mediazione culturale.
Social. Importante l’attività e la risposta dei social. In tre mesi, sono state 565 mila le persone che hanno visto i contenuti dalle pagine facebook e instagram del Festival, a fronte delle 188 mila dell’anno scorso. Contatti veronesi ma anche da Roma, Milano, Mantova e Padova. Sulla pagina facebook si sono aggiunti 1.830 nuovi follower, arrivando a quota 9246 ‘seguaci’. Più che raddoppiati i follower di instagram arrivati a quota 2.568, 1.430 in più rispetto al 2022.