Esplosione di Calenzano, anche a Verona 15 impianti a rischio.
Anche a Verona 15 impianti a rischio: la tragica esplosione di Calenzano ha riacceso l’attenzione sugli impianti industriali a rischio in tutta Italia, e la nostra città non è esclusa da questa realtà. Nella città scaligera si contano 15 impianti, alcuni di questi classificati come a rischio elevato. In Veneto, in totale, sono 87 i siti di questo tipo, con una distribuzione che interessa tutte le province.
A livello regionale, Venezia ospita il maggior numero di impianti con 22 siti, di cui 4 ad alto rischio. Seguono Padova con 12 impianti (2 ad alto rischio), Rovigo e Treviso con 8 ciascuno, Belluno con 2 e, appunto, Verona con i suoi 15 siti. Tra questi, 10 sono considerati impianti di “soglia superiore”, come quello di Calenzano, ossia depositi di stoccaggio di combustibili e impianti per la distribuzione di prodotti infiammabili.
Controlli e sicurezza in Veneto.
Il Veneto si distingue come una regione attenta alla sicurezza industriale, grazie a controlli regolari e a una rete di sorveglianza efficace. Gli impianti di soglia superiore, quelli più a rischio, sono supervisionati da un comitato tecnico composto da esperti dei vigili del fuoco, dell’Arpav, dell’Inail e delle autorità sanitarie locali, oltre a rappresentanti di comuni, province e ordini professionali.
Quando un impianto viene aperto o modificato, il gestore deve presentare un rapporto di sicurezza dettagliato, che include un’analisi dei possibili rischi e le misure per evitarli. Questo documento viene valutato dal comitato, che può approvare il progetto, richiedere modifiche o, in caso di gravi carenze, bloccare l’attività.
Una volta operativo, ogni impianto è sottoposto a ispezioni periodiche. Per legge, ogni cinque anni il gestore deve aggiornare la valutazione dei rischi e sottoporla al comitato, che effettua nuovi sopralluoghi. Inoltre, ispezioni straordinarie vengono condotte ogni due anni per verificare il rispetto delle normative.
Verona e la gestione del rischio.
Nonostante la presenza di impianti a rischio, Verona può contare su controlli rigorosi. La maggior parte dei proprietari rispetta le norme e collabora con le autorità. Inoltre, l’Arpav, considerata un’eccellenza nazionale, gioca un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza ambientale e industriale, anche se il suo lavoro è rallentato dalla carenza di personale.
L’incidente di Calenzano, che ha causato cinque vittime e numerosi feriti, ha acceso un vero e proprio campanello d’allarme, richiamando l’attenzione sull’importanza di mantenere alta la guardia. A Verona, come nel resto del Veneto, l’obiettivo resta quello di prevenire tragedie, garantendo che tutti gli impianti rispettino i più alti standard di sicurezza.