Decreto salva casa: il comune di Verona chiede soluzioni al governo per risolvere i veri problemi abitativi.
Il comune di Verona con Anci e molti sindaci, da oltre un anno seguono un percorso per trovare soluzioni al problema abitativo legato al decreto salva casa. All’unanimità sottolineano “quanto manchi nelle azioni di Governo un’ idea della complessità dei problemi che attanagliano le città ad alta tensione abitativa”. Secondo l’amministrazione scaligera “prova ne è la recente approvazione del decreto legislativo Salva Casa. Ben lontano dall’affrontare con serietà le necessarie politiche per la casa“.
La richiesta dei Comuni quindi è di poter disporre di regolamenti e finanziamenti per attuare una seria politica salva casa, che tenga conto dei bisogni segnalati. Si tratta quindi di “Più fondi per sostenere gli affitti e per fare investimenti per il recupero degli immobili“. E non solo. “Fondi per le manutenzioni del patrimonio pubblico, ma anche la necessità di istituire una regolamentazione nazionale sugli affitti brevi“.
La protesta dell’assessora Luisa Ceni.
“Quello di cui i sindaci hanno bisogno non sono nuovi condoni, bensì proposte concrete per una politica nazionale sulla casa che parta dalla analisi della complessità del tema – spiega l’assessora alle Politiche abitative di Verona -. Nel giugno scorso come Comuni, insieme ad ANCI, abbiamo inviato al Governo un documento con cinque proposte per una politica nazionale sulla casa – aggiunge l’assessora -. Tuttavia, non abbiamo mai ricevuto alcuna proposta. E come Enti Locali non siamo mai stati invitati per un incontro o un confronto. Ciò la dice lunga sul fatto che il Governo non ha nessuna idea su come governare le politiche per la casa nel nostro paese e, ancor peggio, non ha intenzione di risolvere i tanti problemi che ci sono”.