Verona, cuccioli affamati verranno “usati” per sessioni di puppy yoga: la denuncia degli animalisti.
In questo fine settimana a Verona si terrà una sessione di “puppy yoga”, una nuova moda che sta spopolando e che non piace affatto agli animalisti. Il fenomeno dello “yoga con cuccioli” combina la disciplina indiana con l’interazione con cuccioli di varie razze. Chi lo pratica sostiene che questo contatto sia benefico per il corpo e per la mente. Un’affermazione che, per chi ama gli animali, è alquanto discutibile e fa emergere una serie di interrogativi. Che tipo di trattamento etico subiscono i piccoli animaletti coinvolti in queste pratiche?
Il servizio di Striscia la Notizia del 28 marzo, ha messo in luce un caso specifico, mostrando cuccioli di soli 40 giorni trasportati in una gabbia nel bagagliaio di un’auto. Poi scaricati in una cassetta della frutta e ancora, rinchiusi fino al momento del loro “utilizzo”. Nell’attesa i cuccioli non possono né mangiare né bere, per evitare che facciano cacca e pipì durante le tante ore di “lezione”.
La reazione di Centopercentoanimalisti.
L’associazione animalista annuncia la sua determinazione nel combattere questa pratica che si sta diffondendo anche a Verona. I Centopercentoanimalisti sottolineano che questa iniziativa “ha poco a che fare con lo yoga e molto di più con lo sfruttamento dei cuccioli. Per profitto, vengono sottoposti a stress, separati dalla madre, trasportati, manipolati da estranei e lasciati senza cibo e senza acqua”.
L’associazione inoltre esprime preoccupazione per il destino dei cuccioli una volta cresciuti e non più adatti per questa pratica. Considerano il “puppy yoga” una forma “infame di sfruttamento e maltrattamento degli animali. E sebbene sia stato oggetto di denuncia da parte della stampa e di un servizio di Striscia la Notizia, finora non ci sono state azioni concrete per indagare e vietare questa pratica”.
Quindi, l’associazione si prepara a organizzare proteste e presidi nei luoghi degli eventi. Questo al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e “porre fine a questa operazione commerciale che mette a rischio il benessere dei cuccioli di cane”.
L’associazione Lndc-Animal Protection sta già depositando la sua denuncia alla Procura di Milano a cui chiede di svolgere le opportune indagini per individuare i responsabili, e comunica che intraprenderà azioni contro tutti i centri che promuovono corsi di questo tipo.