Verona, altre dieci denunce per il corteo non autorizzato.
Ancora guai per i partecipanti ai cortei no Green pass di Verona. Dopo le precedenti denunce già notificate per la manifestazione dello scorso 24 luglio, messa in scena senza autorizzazione e considerata quindi “illegale”, la Digos ha identificato altre dieci persone ritenute responsabili del corteo non autorizzato tenutosi sabato scorso.
I manifestanti – circa un migliaio – hanno sfilato tra le vie del centro storico da piazza Bra a piazza dei Signori, per poi tornare nuovamente dinanzi al municipio, e a sentire la Questura di Verona lo avrebbero fatto “senza darne comunicazione alla Questura e disattendendo l’ordine delle Forze di Polizia di sciogliere il presidio, proprio in quanto non preavvisato”.
Solo alcuni di loro sono noti agli uffici della polizia di Verona per la loro partecipazione a manifestazioni svoltesi nell’ultimo anno e mezzo contro le misure governative varate per il contenimento della pandemia; altri sono cittadini, sconosciuti dal punto di vista politico, che hanno tuttavia deciso di partecipare all’iniziativa, assumendo comunque un atteggiamento “attivo” nella dinamica del corteo.
Oltre alla denuncia penale, agli stessi verrà comminata la sanzione amministrativa – che va dai 400 ai 1000 euro – per il mancato rispetto della normativa anti-Covid, sanzione che rischia di raddoppiare per i trasgressori recidivi. I numeri dei segnalati potrebbero aumentare, in quanto sono tuttora al vaglio i filmati realizzati dalla Polizia scientifica per identificare ulteriori soggetti che hanno preso parte alla manifestazione.
Al tal riguardo, il Questore di Verona Ivana Petricca puntualizza: “La normativa in materia di manifestazioni pubbliche prevede che debba essere comunicato all’Autorità di pubblica sicurezza, almeno tre giorni prima, un preavviso di riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico. La norma è finalizzata a garantire il regolare svolgimento delle iniziative di piazza, tramite la predisposizione di adeguati servizi in modo da evitare turbative all’ordine pubblico e garantire ai partecipanti il diritto costituzionale di manifestare in totale sicurezza. Soprattutto in questo periodo storico, ove è necessario evitare assembramenti “selvaggi” che possano compromettere l’andamento epidemiologico in atto, è di fondamentale importanza avere uno o più promotori/organizzatori con i quali poter instaurare un dialogo costruttivo per il corretto svolgimento delle iniziative”.