Il consiglio comunale approva il piano Marangona. Ma la maggioranza, dopo il no di Bertucco in giunta, si spacca.
E’ arrivata nel consiglio comunale di ieri, mercoledì 3 luglio, ufficializzata dal voto del Consiglio comunale, la ratifica dell’Accordo di Programma tra Comune, Consorzio Zai e Provincia per lo sviluppo del comparto Marangona.
Viene così data attuazione al progetto di sviluppo della vasta area in parte di proprietà del Consorzio Zai, un triangolo di circa 1 milione 500 metri quadrati a Sud Est del Comune e compreso tra l’autostrada Milano-Venezia (A4), la ferrovia Bologna-Verona e la ferrovia Verona-Mantova. La proposta di deliberazione, votata dall’aula in due stralci, è stata approvata nella prima parte con 28 voti favorevoli e 1 contrario (quello della consigliera Jessica Cugini, di Sinistra in Comune) e nella seconda parte con 22 voti favorevoli.
Strappo quindi anche in consiglio nella maggioranza che sostiene il sindaco Damiano Tommasi, dopo che in giunta era stato Michele Bertucco a chiamarsi fuori, dicendo no al piano Marangona. Nel frattempo, proprio durante il consiglio comunale, presidio di comitati e associazioni cittadine contro l’accordo sulla Marangona. E adesso?
Le dichiarazioni in aula.
“Esprimiamo la preoccupazione che con questa delibera si va a ratificare l’accordo di programma del 2020 e la relativa scheda norma – ha detto in aula Cugini -. Il buon lavoro fatto, con l’aggiunta nel testo delle linee di indirizzo espresse dal confronto con i consiglieri comunali, non cambia purtroppo le destinazioni d’uso di un PAQE superato dal tempo nè le percentuali di verde nell’area, che restano non rispondenti alla necessità di una zona della città oggi a forte credito di verde, nè cambia le altezze degli edifici previsti. In un momento in cui si sta riscrivendo il PAT si poteva riconsiderare questi 150 ettari alla luce di uno sguardo più ampio e partecipato. Per questa la nostra contrarietà”.
Desidero fare chiarezza – è stata la replica della vicesindaca Barbara Bissoli – in merito alla verità dei fatti che hanno permesso all’amministrazione di prendere in esame l’accordo di programma già in itinere, mentre era ancora in VAS e poi sottoposto allo screening VIA. In questo accordo di programma c’è cuore e testa di un gruppo di funzionari che si sono battuti anche nei confronti del Consorzio Zai per portare avanti e realizzare una pianificazione davvero rispettosa e davvero nell’interesse pubblico. Un disegno di città pubblica che nella visione dell’amministrazione Tosi non c’era, ed è stata una fortuna che quell’accordo di programma è decaduto, perché prevedeva una pianificazione produttiva di tipo logistico senza alcun disegno di città verde. Solo una grande macchia blu deputata ad una infrastrutturazione e una edificazione di tipo genericamente produttivo”.