Il comune di Verona introduce la “clausola antifascista”

La “clausola antifascista” del comune di Verona.

Il comune di Verona introduce la “clausola antifascista”: il richiedente dichiara di “riconoscersi nei principi e valori fondamentali della Costituzione Italiana e dello Statuto Comunale, di ripudiare il fascismo e ogni forma di totalitarismo e di condannare l’uso di ogni forma di violenza”.

E’ questo il testo della dichiarazione – cosiddetta clausola antifascista – che i richiedenti di concessioni o autorizzazioni da parte del Comune di Verona dovranno assolvere per avere la possibilità di disporre di beni comunali come spazi, suolo pubblico, sale di proprietà comunale, patrocini o contributi di qualsiasi entità, comprese le esposizioni pubblicitarie.

Lo prevede il testo di una mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico, prima firmataria la consigliera Alessia Rotta, condivisa con gli altri gruppi di maggioranza e approvata oggi dal consiglio comunale.
La logica del provvedimento è che “questa clausola può fornire una risposta al risorgente neofascismo che dilaga nella nostra società attraverso una presenza che va dai movimenti politici all’associazionismo culturale, e che propugna l’uso della violenza per imporre idee razziste e discriminatorie”.

“La misura – secondo il Pd – è inoltre in linea con “Verona insignita della Medaglia d’oro al Valor Militare per il contributo dato alla lotta di liberazione, costata il sangue e il dolore di numerosi patrioti e patriote, morti per la democrazia e la libertà per tutte e tutti, ribadirà in questo modo la sua natura di città antifascista, aperta e solidale, contraria ad ogni forma di discriminazione”.

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