Verona e altre quattro città del Veneto tra le più inquinate in Europa, l’appello: “Proteggete la salute dei vostri concittadini”.
Verona è al 25esimo posto nella classifica delle città più inquinate d’Europa. A renderlo noto è l’indice della European environment Agency, che registra in questa lista tutta in negativo anche altri quattro capoluoghi veneti: su 375 città europee censite Padova risulta essere al 9° posto; a seguire, Vicenza è al 14°, Venezia al 17° e Treviso al 26°.
Per questa ragione Transport & environment (T&E), organizzazione ambientalista indipendente europea, lancia un appello agli eurodeputati veneti in vista del prossimo 21 novembre, quando all’Europarlamento si discuterà un regolamento volto a introdurre norme più rigorose in materia di emissioni per camion e autobus.
T&E chiede ai parlamentari di sostenere tale norma che, prevedendo significativi obiettivi di riduzione per la CO2, sosterrà la transizione dei mezzi pesanti verso la mobilità a zero emissioni; e darà anche una chiara indicazione all’industria dei mezzi pesanti, affinché si impegni maggiormente nella produzione di veicoli puliti, garantendo la salute dei cittadini e il clima.
“Avviare la transizione verso mezzi a zero emissioni è fondamentale anche per i veicoli pesanti”, dichiara Andrea Boraschi, direttore dell’ufficio italiano di Transport & environment. “Il nostro Paese è quello che in Europa sconta i maggiori danni sanitari sulla popolazione dovuti all’inquinamento atmosferico, e siamo anche molto lontani dagli obiettivi climatici che abbiamo sottoscritto. Gli eurodeputati veneti hanno una chiara occasione per schierarsi dalla parte dell’ambiente e della salute dei loro concittadini, rappresentandoli pienamente a Bruxelles, sostenendo un regolamento già supportato dalla Commissione e dal Consiglio”.
Gli impatti sanitari in Italia sono i peggiori tra i 27 Paesi europei.
Pur rappresentando solo il 2% di tutti i veicoli circolanti, i camion e gli autobus sono responsabili di circa la metà delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di un quarto delle emissioni di CO2 prodotte dal trasporto su strada. In Unione Europea, la mortalità prematura associata all’inquinamento atmosferico è di 412mila morti nel 2020. In Italia, all’inquinamento da PM 2.5 sono associate 52.300 morti premature ogni anno; a quello da ossidi di azoto (una classe di inquinanti tipica dei motori diesel) 11.200 e a quello da ozono 5.100; oltre 68mila morti premature. Per tutti questi inquinanti, gli impatti sanitari registrati in Italia sono in assoluto i peggiori tra i 27 Paesi UE; e lo stivale spende oltre 700 milioni di euro l’anno per compensare tali danni.
La Corte di giustizia europea ha già condannato l’Italia per la violazione delle norme dell’Unione in materia di inquinamento atmosferico, appurando come il Paese non ha fatto abbastanza per abbattere le concentrazioni in atmosfera di biossido di azoto (NO2).
“Anche per questo”, concludono da Transport & environment, “la scelta che gli eurodeputati veneti, come tutti quelli italiani, dovrebbero fare è di sostegno al regolamento”.