Il report del Centro di Studi Enti Locali, pubblicato alcuni giorni fa da un’elaborazione dell’Agenzia delle Entrate, ha evidenziato come nel 2023 solo un contribuente su 100 abbia destinato il 5×1000 al proprio comune.
Diversa la tendenza e, soprattutto, la sensibilità dei veronesi, che con un importo raccolto di 86.442 euro collocano Verona al quinto posto nella classifica italiana, subito dopo Milano, Roma, Torino e Bologna, con 2.582 preferenze espresse da cittadine e cittadini nella scelta del 5×1000 in fase di dichiarazione dei redditi.
Importo in crescita a Verona.
Nel 2021 l’importo raccolto è stato di 78.083 euro, cresciuti a 85.548 euro nel 2022. Un dato che premia gli sforzi dell’Amministrazione, attiva attraverso il progetto delle Politiche sociali e abitative “Interventi economici straordinari a contrasto del disagio abitativo e prevenzione del disagio socio-sanitario” per dare risposte concrete alle necessità del territorio.
“La fiducia e la partecipazione attiva dei cittadini ci rendono orgogliosi del lavoro svolto – commenta l’assessora alle Politiche sociali e abitative Luisa Ceni – . I risultati ottenuti non sono solo un riconoscimento per l’impegno dei Servizi Sociali, ma rappresentano anche un segno tangibile della sensibilità e della solidarietà che contraddistinguono i veronesi. A nome dell’Amministrazione, esprimo un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno scelto di destinare il loro 5×1000 al Comune di Verona. Questo gesto concreto non solo contribuisce a migliorare la qualità della vita di molti, ma rafforza il senso di appartenenza e responsabilità verso la nostra comunità. Ricordiamo che è ancora possibile destinare il 5×1000 al progetto dei Servizi Sociali, per contribuire a creare una città sempre più accogliente e solidale”.
Come vengono usati i fondi del cinque per mille a Verona.
I fondi raccolti nel 2023 sono stati utilizzati per sostenere interventi economici straordinari volti a contrastare il disagio abitativo e prevenire situazioni di disagio socio-sanitario. Questo supporto prosegue l’iniziativa “Una risposta alle Nuove Povertà”, istituita nel 2009 per prevenire e contrastare situazioni di povertà ed emarginazione determinate dalla crisi economica dell’epoca, e con integrazioni ulteriori provenienti dalla vendita dei biglietti di biglietti per gli spettacoli extra-lirici in Arena ed, infine, con ulteriori contributi stanziati da Fondazione Cariverona.
Contesto economico e sociale.
Il periodo di riferimento, settembre e ottobre 2023, è stato caratterizzato da insicurezza economica frutto di una serie di concause nazionali ed estere come la crisi energetica, legata agli eventi socio-politici internazionali e l’aumento dell’inflazione, le quali incidono sul potere d’acquisto della popolazione in generale e ancor più sulle fasce più fragili che si rivolgono ai Servizi Sociali.
Emerge ancora una volta che il focus principale degli interventi economici è volto alla tutela del diritto alla casa, al fine di contribuire alla copertura degli affitti, delle utenze domestiche e delle spese condominiali per evitare l’incorrere in situazioni dei emergenza abitativa. L’erogazione di tali contributi è avvenuta nell’ambito di progettualità più allargate e personalizzate nelle quali il Servizio Sociale, con la collaborazione attiva dei soggetti richiedenti, ha individuato, quando possibile, un piano di interventi volto a favorire il superamento della contingente situazione di bisogno e a prevenire la possibile cronicizzazione. Nel caso dei nuclei costituiti da anziani, dove le progettualità emancipatoria assume toni più sfumati, i contributi sono stati erogati per favorire condizioni di vita più dignitose.
Dettagli degli interventi.
Grazie ai fondi del 5×1000, il Comune di Verona ha potuto erogare 84 contributi economici, raggiungendo complessivamente 78 nuclei familiari o singoli individui. L’importo medio dei contributi è stato di 1.096,77 euro per nucleo, oppure 1.018,43 euro considerando il totale degli interventi, in quanto alcuni nuclei hanno ricevuto più contributi. Tra i beneficiari, il 34,62% erano famiglie con minori, mentre il restante 65,38% era costituito da adulti e/o anziani.
Principali destinazioni dei fondi.
I fondi delle 84 pratiche economiche sono stati utilizzati principalmente per il pagamento di affitti e spese condominiali arretrate (64,29%), seguiti da interventi per l’autonomia e altre necessità (8,3%), accoglienza in emergenza abitativa (5,96%) e copertura dei costi di progetti educativi e di accoglienza (5,96%). Le spese sanitarie hanno rappresentato il 9,53% del totale, mentre il restante 5,96% è stato suddiviso tra spese legate ad utenze domestiche, traslochi o cauzioni, o per l’acquisto di mobili.
Nazionalità dei beneficiari.
Tra le 27 famiglie con minori che hanno ricevuto i contributi, il 48,15% erano di nazionalità italiana e il 51,85% di nazionalità straniera. Questo dato riflette un cambiamento rispetto al passato, evidenziando come la crisi economica attuale colpisca in modo trasversale tutta la popolazione, indipendentemente dalla nazionalità. Tra i nuclei di adulti e anziani, il 29,41% era costituito da stranieri, mostrando un incremento rispetto agli anni precedenti.