Adunata nazionale alpini, dopo Vicenza ci prova Verona.
Mezzo milione di persone da venerdì a domenica a Vicenza, tra alpini, familiari, simpatizzanti, per la grande Adunata nazionale 2024: presente anche molta Verona, tra gli altri anche il sindaco Damiano Tommasi e il presidente della Provincia Flavio Pasini. La quota veronese si stima non essere stata inferiore ai 15mila, tra penne nere, amici e familiari. E da Vicenza è partita anche una chiamata corale per riportare a Verona l’Adunata nazionale degli alpini che nella città scaligera manca da molti anni.
L’ultima volta nel 1990.
Quando Verona ha accolto l’ultima volta le decine di migliaia di penne nere italiane correva l’anno 1990. Nel 2018 la sezione veronese lavorò a lungo e alacremente e propose la propria candidatura per l’Adunata 2020, a trent’anni esatti dall’ultima volta. Si sarebbe trattato di una data epocale considerato che il 2020 ha segnato il Centenario della sezione dell’Ana Verona.
Il consiglio direttivo nazionale dell’Ana, però, assegnò l’Adunata di quell’anno a Rimini che tra l’altro venne rimandata al 2022 a causa Covid. È toccato poi a Udine (2023) e a Vicenza. Il prossimo anno sarà Biella, in Piemonte, ad ospitare per la prima volta l’importante raduno. Il 2026 è invece un’incongnita: è presto infatti per l’assegnazione ufficiale anche se tra le candidate ci sarebbero già Brescia, Genova e Matera. Difficile che Verona si faccia avanti già così presto, considerato che il 2026 sarà per la città scaligera anche l’anno delle cerimonie per le olimpiadi invernali.
“Più plausibile possa essere un anno tra il 2027 e il 2030. Il desiderio di tornare ad ospitare questo evento che per noi è un perno della vita associativa rimane ed è forte. Lavoreremo in sinergia con le istituzioni affinché nei prossimi anni possa realizzarsi. Del resto, è una richiesta che ci arriva forte anche dal territorio e dai suoi rappresentanti, nonché dal consiglio nazionale dell’Ana”, riflette il presidente dell’Ana Verona Maurizio Trevisan.