Lettera al sindaco del Comitato Verona Sud.
Una manifestazione in piazza Bra sabato 5 giugno, per chiedere al sindaco Federico Sboarina di ripensare il destino del Parco allo Scalo, o Central Park. Lo hanno annunciato quelli del Comitato Verona Sud, che al primo cittadino hanno anche inviato una lettera aperta.
Egregio Sindaco,
durante la campagna elettorale del 2017 Lei promise a noi elettori una zona di verde pubblico urbano di 500.000 mq, preservata dall’urbanizzazione e attrezzata per utilizzazioni ricreative nell’area dell’ex Scalo Merci di Verona Porta Nuova. Contrariamente a quanto promesso, nel giugno 2019, Lei sottoscriveva a nome del Comune un accordo con Regione e società del gruppo FS che riduceva l’area a 385.000 mq. Su questi 385.000 mq, ulteriori 100.000 mq venivano sottratti per la realizzazione di grattacieli, negozi, supermercati, condomini ad uso residenziale ed in più altri 35.000 mq di parcheggio in superficie. Inoltre, il progetto presentato in Comune il 26 febbraio scorso contemplava un’ampia strada cementata lunga 1.600 m che dovrebbe attraversare questo cosiddetto parco andando a coprire opere di viabilità e parcheggi sotterranei.
Esimio Sindaco, questa idea di parco tradisce le promesse ed i programmi elettorali. I cittadini di Verona non se ne fanno nulla di una colata di cemento con del verde costruito intorno per incantare turisti e passanti. I cittadini vogliono ciò che è stato loro promesso: un grande parco urbano preservato dall’urbanizzazione e interamente destinato a verde. I grattacieli, i negozi le strade e parcheggi possono essere realizzati altrove, non qui.
Signor Sindaco, non possiamo permetterci di perdere questo ultimo grande spazio per compensare il verde che manca nella nostra città e per mitigare il mortale inquinamento atmosferico che ci attanaglia. Sarebbe un vero suicidio. Verona è una delle città più inquinate d’Europa e con una percentuale di verde tra le più basse. La stessa Ulss 9 ritiene un vero parco urbano “urgente” per tutelare la salute fisica e mentale dei Veronesi.
Per questi motivi, il 5 giugno 2021 alle ore 15 ci ritroveremo in piazza Brà per chiedere a Lei e al Comune di tornare sui propri passi e riprendere il Suo e nostro progetto iniziale: il “grande sogno”, come Lei lo definì. La invitiamo infine ad un confronto pubblico che auspichiamo possa avvenire prima che la fase progettuale sia chiusa; un confronto dovuto a noi cittadini, che non capiamo come ci si possa presentare alle elezioni con un programma che promette che l’ex scalo merci di Verona sarà trasformato in parco verde al 100 % per poi sottoscrivere un accordo che lo riduce della metà.
Come mai questo repentino cambio di strategia?
Un confronto che chiarisca il perchè non si sia riusciti a far valere al tavolo di trattativa né i 250.000 mq regalati dai veronesi alle Ferrovie al Quadrante Europa né il prezioso permesso comunale per far transitare l’alta velocità TAV sul nostro territorio.