Striscione animalista contro la macellazione degli agnelli a Dolcè

Affisso a Dolcè un cartellone contro la macellazione pasquale degli agnelli.

È apparso vicino alla stazione ferroviaria di Dolcè, uno striscione di protesta affisso dai militanti del gruppo Centopercentoanimalisti, in occasione della Settimana Santa. Un’iniziativa che vuole attirare l’attenzione sulla sorte degli agnelli e capretti macellati in occasione della Pasqua.

“Siamo nella Settimana Santa, che precede la festa più importante del cristianesimo: la Pasqua. È veramente assurdo che la ricorrenza della resurrezione da morte di Gesù, festa della Vita, veda il massacro di centinaia di migliaia di agnelli: è una tradizione di tempi passati, che va contro la figura e l’insegnamento di Cristo, comunque lo si consideri – prosegue il comunicato degli attivisti -. Gli antichi usavano sacrificare animali alla divinità, ma Gesù Cristo offre se stesso come agnello espiatorio. È un insegnamento su cui i cristiani (e non solo loro) dovrebbero riflettere”.

Poi sottolineano: “Vediamo con piacere che il consumo di agnelli e capretti è drasticamente diminuito: deve cessare del tutto. Questa tradizione crudele deve cessare completamente”.

Secondo il gruppo, l’iniziativa ha coinvolto diverse località del Nord Italia. In particolare, la scelta di Dolcè non è casuale: “I Comuni appartenenti alla Lessinia sono 17, di cui 13 montani e 4 parzialmente montani, tra cui appunto Dolcè, dove spesso transitano i pastori con i poveri agnelli destinati alla strage. Ma non solo: la Lessinia è tristemente famosa per gli allevamenti di pecore“.

Il messaggio vuole essere una denuncia simbolica, ma anche un’esortazione a rivedere tradizioni che – secondo gli attivisti – “non hanno più alcuna giustificazione etica né culturale“.