Sul caso Marangona, dopo il no in giunta di Bertucco e l’annunciato no in consiglio di Jessica Cugini, si tenta un riavvicinamento.
Il caso Marangona rischia far saltare per aria la maggioranza di palazzo Barbieri: dopo il no in giunta di Michele Bertucco, e la conseguente, pesantissima richiesta di dimissioni da parte degli altri assessori, era arrivata la replica dello stesso esponente di Sinistra in Comune. “Dimissioni? No, ho sempre lavorato dentro le regole. Se il sindaco non ha più fiducia in me, mi cacci“, aveva in sostanza detto lo stesso Bertucco.
E in effetti ora la palla è passata proprio a Damiano Tommasi. A lui la decisione di ritirare o meno le deleghe a Bertucco, con la consapevolezza che qualsiasi decisione, in un senso o nell’altro, avrà un peso sulla sua maggioranza, eccome.
Intanto, mentre si tentano missioni di riavvicinamento, e in attesa del consiglio comunale nel quale la capogruppo di Sinistra in Comune Jessica Cugini ha già annunciato il no, sulla questione interviene anche un “grande vecchio” della politica, e in particolare della sinistra, veronese. Ovvero Nadir Welponer. Welponer scrive una vera e propria lettera aperta indirizzata al sindaco Tommasi. Invitandolo a pensarci bene, e a non buttare via tutto quello che lo ha portato a palazzo Barbieri.
- Marangona, Bertucco non cambia idea. Giunta spaccata, Tommasi: “Ognuno si prenda le sue responsabilità”.
- Il no di Bertucco: “Dimissioni? No. Se il sindaco vuole cacciarmi, lo faccia”.
- Caso Marangona, l’attacco delle associazioni: “Promesse elettorali tradite”.
La lettera di Welponer a Tommasi.
“Damiano – scrive Welponer – non ti nascondo che sono molto preoccupato della piega che sta prendendo il confronto sulla Marangona”. Il ritiro delle deleghe a Bertucco, secondo Welponer “avrebbe effetti nefasti sull’amministrazione per quattro ragioni di fondo”.
Eccole, le quattro ragioni. “Avrebbe un effetto scoraggiante e di disamore in ampi settori di elettori che vi hanno votato, e un distacco anche sentimentale dall’impresa di rinnovamento nella quale sei fortemente impegnato”, aggiunge l’ex consigliere regionale e comunale. Secondo il quale i danni cadrebbero soprattutto sullo stesso Tommasi: “Saresti imputato di non saper tenere unita la maggioranza che ti ha eletto”. E poi, terza ragione, “la stessa Giunta subirebbe un colpo, giacché molti assessori hanno riferimenti elettorali e ideali in fasce di popolazione che non condividerebbe un tale esito”.
Infine, quarta e ultima ragione secondo Welponer: “Il ritiro delle deleghe escluderebbe Bertucco dallo stesso consiglio comunale, e ciò oltre che ingiusto umanamente può solo far piacere a quel sistema di potere e quelle forze politiche che in questi anni ha combattuto dall’opposizione. Tutto verrebbe trascinato indietro in una polemica rabbiosa, il cui esito, gravido di conseguenze, non è facile prevedere. Da te – conclude Welponer, rivolgendosi sempre al sindaco Tommasi – la cittá si aspetta saggezza e lo sguardo in avanti alle sfide e alle opere nelle quali quali siete impegnati. Sta dunque a te dare un colpo di barra deciso in avanti, guardando al futuro, e lasciare ai piccoli portatori di acrimonia e spesso offensivi nei nei vostri confronti, sia da una parte che dall’altra, l’amaro in bocca .Ne uscirai più forte politicamente e umanamente”.