L’Associazione Yanez propone di costruire uno spazio per il rider, dopo l’evento sold-out di Pif al Teatro Alcione.
La “Casa del rider” è il nuovo progetto avanzato da Yanez– associazione dei giovani veronesi. Nelle parole di Jacopo Buffolo, l’obiettivo sarebbe creare “un luogo centrale e sicuro dove poter ricaricare il telefono, prendere fiato dopo lunghe consegne, poter aggiustare il proprio mezzo se necessario o anche solo avere la possibilità di incontrarsi e riconoscersi comunità.”
L’idea sarebbe nata dopo l‘evento dedicato ai riders che si è svolto sabato 2 aprile al Teatro Alcione. Ospiti della serata Pif, regista del film “E noi come stronzi rimanemmo a guardare” insieme a Raffaello Fasoli, segretario Filt CGIL e Margherita Margotti, in rappresentanza dei riders, molti dei quali presenti in sala.
Un punto di partenza per la tutela dei riders.
“La priorità è quella di tutelare i lavoratori: i riders si trovano spesso a stazionare per la strada, da Piazza San Nicolò a Piazza Bra, anche col freddo del pieno inverno, serve dar loro una sede che possa accoglierli e fornire gli strumenti necessari. Per questo crediamo che la “Casa del rider” debba essere un progetto da realizzare al più presto anche a Verona.” riprende Buffolo.
A Napoli e Reggio Emilia i progetti sono già attivi: grazie al lavoro dei sindacati, in collaborazione con le amministrazioni, i riders hanno uno spazio dove poter trovare ristoro, un appoggio per le loro attrezzature, un deposito zaini, un’officina per i loro mezzi, un’area ricarica per bici elettriche, una bacheca annunci e anche un supporto legale.
“Per noi è solamente il punto di partenza, ciò che l’amministrazione può realizzare concretamente nel breve periodo” continua Buffolo. “Oltre alla Casa del rider, che è un’iniziativa locale pensata per il territorio, sappiamo che è necessario continuare a pretendere le tutele necessarie nei contratti di lavoro, contrastando lo sfruttamento esistente e supportando tutti i lavoratori coinvolti.”