Verona, la proposta del Pd per gli ingressi alla Casa di Giulietta.
Le riaperture dopo mesi di chiusura forzata, e il ritorno dei turisti, anche se in piccola parte, hanno ricreato, a Verona, situazioni di disagio già presenti prima della pandemia e del lockdown. Come quelli della Casa di Giulietta, per esempio, che dopo le riaperture ha subito creato lunghe file in via Cappello, con conseguenti proteste dei negozianti. Problema noto da tempo, per il quale, nonostante molte ipotesi, non è ancora stata trovata una soluzione. A lanciare un nuovo proposta è ora il gruppo consiliare del Partito democratico. Che propone ticket d’ingresso, prenotazione obbligatoria e un tempo contingentato per le visite.
“La ripartenza turistica della città dopo l’allentamento delle misure di sicurezza anticovid si scontra contro i vecchi problemi irrisolti: tornano le code per l’accesso al Cortile di Giulietta scrivono in una nota i consiglieri dem Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani – con l’unica variante del senso unico pedonale e dei nastri a delimitare lo spazio di attesa per entrare nel cortile. Una soluzione di ripiego che nella prima giornata utile ha rivelato tutta la sua insufficienza”.
“E’ incredibile – continuano – che in ormai 15 anni non si sia ancora riusciti a trovare una soluzione tale da rendere praticabile in comodità e sicurezza una della principali attrazioni italiane. Tornare ad invocare l’ingresso dal Teatro Nuovo non aiuta perché la Soprintendenza ha chiaramente prescritto che debba mantenersi lo storico ingresso da via via Cappello”.
Ed ecco le proposte: “E’ ormai evidente che l’unica maniera efficace per tamponare se non risolvere la questione è quella di introdurre un efficace sistema di ingressi su prenotazione con tempi di visita contingentati e, preferibilmente, dietro pagamento di un corrispettivo. E’ altrettanto incredibile, infatti, che un miniera d’oro a costo zero come il Cortile, non frutti nulla alle casse comunali. Occorre dunque che tutti gli attori in campo rinuncino a qualcosa per arrivare ad una soluzione che ponga sopra a tutto la sicurezza nella fruizione dell’attrazione turistica. E’ questione di lungimiranza e di interesse comune: il tempo che il turista spreca in coda è un grande valore sprecato per la città, perché visiterà qualcosa in meno, che sia un museo o un negozio”.