Dopo l’annullamento della sfilata di Venerdì Gnocolar, scintille tra il comune di Verona e il Comitato del Bacanal.
Il giorno dopo la mancata sfilata di Venerdì Gnocolar, prima volta nella storia che accade, sono scintille tra il Comitato Bacanal e il comune di Verona. Scintille peraltro già cominciate qualche giorno fa, con l’ultimatum di palazzo Barbieri sulla documentazione relativa alla sicurezza. Quel che è successo ruota però intorno alla convulsa giornata di ieri, quella durante la quale, come sempre, il Carnevale di Verona avrebbe dovuto accendersi, ma è invece rimasto tristemente spento. Davvero colpa della pioggia?
L’incontro con le maschere a palazzo Barbieri.
Cominciamo dall’inizio. La mattina di venerdì, come da tradizione, a palazzo Barbieri deve andare in scena l’incontro tra l’amministrazione e le maschere, Papà del Gnoco in testa. Con il sindaco Damiano Tommasi a Roma per le celebrazioni del Giorno del Ricordo, ad attendere l’arrivo delle maschere è schierata la vice Barbara Bissoli. Solo che proprio in quei minuti il Comitato Bacanal, presieduto da Valerio Corradi, a quanto pare all’insaputa dell’amministrazione fa uscire un comunicato nel quale si paventa un possibile annullamento della sfilata, causa maltempo. Aggiungendo che la decisione definitiva sarebbe stata presa, a minuti, dall’amministrazione comunale.
Ed è lì, su quella frase, che scatta la prima scintilla. Perchè per l’amministrazione comunale la sfilata si può fare senza problemi. Intanto a palazzo Barbieri arrivano tutte le maschere, arrivano Corradi e il Papà del Gnoco. Vengono convinti a “ritirare” quella frase. Fuori piove ancora. Ma allora che si fa? Seguono minuti abbastanza convulsi, che alla fine producono la decisione definitiva: la sfilata di Venerdì Gnocolar non si fa. Il Comitato Bacanal fa uscire una prima nota, che precisa la decisione di annullare il Carnevale. Pochi minuti dopo la nota viene corretta, e si specifica che la decisione di annullare la sfilata è stata presa dal Bacanal. Come a dire che palazzo Barbieri, in questa decisione, non c’entra nulla.
Il sindaco si arrabbia.
Tanto è vero che pochi minuti dopo, da Roma, il sindaco Tommasi dirama una nota a dir poco fumantina e palesemente buttata giù sull’arrabbiatura del momento: “Ci dispiace che la tradizionale sfilata non si svolga nonostante il lavoro svolto – dichiara il sindaco Tommasi -. Ora va capito perché non si sia potuta svolgere la sfilata che la pioggia non aveva mai fermato”.
Corradi, da parte sua, parla di “decisione amara” ma a suo dire inevitabile. “Si erano presentati solo tre carri – aggiunge – i costumi storici rischiavano di rovinarsi con la pioggia, c’era il rischio di corto circuiti”. Gli si fa notare che la sfilata del Venerdì Gnocolar ha affrontato condizioni atmosferiche ben peggiori. Ma allora, alla fine, perchè annullare la sfilata?