Cantieri filobus, primi ingorghi a Verona.
Dopo il ponte del 25 aprile, scatta oggi, mercoledì, il vero test per la viabilità a Verona, con attive le deviazioni e le chiusure dovute ai cantieri del filobus. E nelle ore di punta, con i bus scolastici in circolazione e in una giornata lavorativa, com’era prevedibile, ci sono stati i primi ingorghi in alcune zone della città.
La stessa polizia locale ha messo in guardia gli automobilisti fin dal primo mattino, parlando di “traffico rallentato zona cantieri da Verona Sud e da area viale Galliano“. Disagi che poi si sono estesi anche in tangenziale Nord e in zona San Zeno. Solo in tarda mattinata la viabilità è sembrata migliorare, ma difficile pensare che non si possano ripetere gli ingorghi nelle ore di maggior traffico, come del resto previsto dalla tabella messa a punto dalla stessa polizia locale.
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La polemica.
Ma intanto scoppia la polemica politica. Ad accendere la miccia Patrizia Bisinella, capogruppo di Fare con Tosi in consiglio comunale: “Il primo vero giorno di disagi dovuti alla chiusura dei sottopassi di via Città di Nimes è stato oggi e i risultati della mancata organizzazione di una viabilità alternativa si sono visti– afferma –. In una giornata ordinaria, senza eventi fieristici o congressi, si sono verificate code lunghe oltre un’ora con una fila di automobili che ha bloccato tutte le arterie principali, da piazza Bra a Verona Sud, con blocchi nelle tangenziali e lungo tutte le intersezioni stradali, anche in zona Est della città e a cascata su tutti i quartieri”.
“I cantieri erano necessari – conclude Bisinella – ma prima di ridurre la città in ginocchio sarebbe stato necessario individuare e sperimentare fin da subito percorsi alternativi: dall’apertura straordinaria della Ztl negli orari critici (7-9 e 17-19), all’individuazione di strade riservate a chi abita nei quartieri più colpiti e deve muoversi per questioni di famiglia o di lavoro”.