Al mercato coperto di Verona si vendemmia e si pigia l’uva con i piedi.
Al mercato coperto di Verona si vendemmia e si pigia l’uva con i piedi, proprio come sta accadendo in molte aziende agricole del territorio. Nel fine settimana in Galleria Filippini si respirerà aria di mosto grazie alla Festa dell’Uva e della Vendemmia al Mercato Coperto di Campagna Amica in Via Macello, 5 a Verona.
Sabato 5 e domenica 6 ottobre dalle 10 alle 13, sono previsti assaggi dei vini messi in degustazione da otto aziende vitivinicole sia all’interno del Mercato che nei banchi allestiti all’esterno.
Per i bambini torna invece la tradizionale pigiatura dell’uva con i piedi diventata ormai un momento molto atteso dai più piccoli in questo periodo.
Nella giornata di sabato, alle 11, gli speech dei viticoltori presenti che parleranno di tutto ciò che si deve sapere sul vino. Dai segreti del vigneto, alla coltivazione bio, fino ai racconti sul momento magico della vendemmia.
La Gastronomia del Mercato, aperta come sempre dalle 10.30 alle 14.30, proporrà il risotto all’Amarone, da poco entrato tra le De.Co del Comune di Verona, e una torta con l’uva.
L’iniziativa si svolge dopo l’annuncio della campagna europea a sostegno della Dichiarazione VITÆVINO, promossa a livello continentale dalle organizzazioni del settore vitivinicolo Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV). Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (CEVI), COPA-COGECA e European Federation of Origin Wines (EFOW).
La Dichiarazione VITÆVINO è un’iniziativa europea a sostegno del riconoscimento del consumo responsabile e moderato di vino nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato. La campagna a sostegno della Dichiarazione è dedicata in particolare alla difesa della millenaria cultura del vino e del suo ruolo nella promozione della convivialità ed è sottoscrivibile dal primo ottobre collegandosi al sito web dedicato www.vitaevino.org.
La Dichiarazione è stata concepita per contrastare la crescente stigmatizzazione del consumo del vino, spesso guidata da dati che non fanno distinzioni tra l’abuso di alcol e il consumo moderato di vino. Una pressione che ha portato in alcuni casi alla formulazione di normative inique e unilaterali che minacciano la sostenibilità delle comunità rurali in cui operano i produttori di vino e quindi dell’intero settore vitivinicolo.