Caccia ai tesori dello street artist LSD69, sparsi nelle strade del centro storico di Verona.
La ricerca dei piccoli e sorprendenti tesori nascosti a Verona, dopo le porte delle fate, prosegue con la caccia a LSD69. L’artista, che firma le proprie opere con un nome evocativo degli anni ’60, ha catturato l’attenzione della città con le sue affascinanti creazioni. LSD69 dipinge le porte dei contatori, le centraline, le cabine di comando e d’alimentazione sparsi per Verona, regalando al paesaggio urbano una nota di colore e fantasia.
Le sue opere, caratterizzate da sfondi vibranti e vivaci, spesso ritraggono animali o personaggi da favola. Alcuni dipinti di LSD69 possono essere ammirati nel vicoletto, che va da piazzetta Chiavica ai giardini del Palazzo delle Poste. Ma la galleria d’arte a cielo aperto non finisce qui. Sta a voi scoprirla.
In realtà il nome dell’artista non è segreto, si tratta di Lucio Sartori di Rovereto. Si firma LSD69 nel senso di Lucio Sartori Del 69. Quindi niente a che vedere con l’Lsd, la sostanza psichedelica popolare a negli anni ’60 in pieno movimento hippie. Lo street artist ha creato una serie di opere che hanno arricchito il panorama cittadino, nascondendo le brutture causate dalle vernici scrostate e dalle scritte dei vandali con le bombolette spray.