Verona, no del Comune all’Eurocarnevale nel Giorno della Memoria, il 27 gennaio.
No all’Eurocarnevale nel Giorno della Memoria: la giunta del comune di Verona non autorizza il Comitato Bacanal del Gnoco a organizzare l’evento carnevalesco il 27 gennaio, Giorno Internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto. Avviato un lungo il confronto per individuare una soluzione alternativa.
Dalla Germania e da diversi paesi europei, gruppi di musicisti in maschera, che suonano sassofoni, tromboni, trombe, grancasse e batterie mobili e, assieme ai figuranti, attraversano pacificamente le strade della città: questo è il cosiddetto “Eurocarnevale” o Guggenmusik Festival, che si è tenuto a Verona in 7 occasioni, dal 1997 al 2016.
La giunta, pur esprimendo apprezzamento nei confronti dell’iniziativa riproposta per il 2024, non può tuttavia autorizzare il Comitato Bacanal del Gnoco a organizzare l’evento dell’Eurocarnevale, che coinvolge le città di Verona e Modena, proprio nel Giorno della ricorrenza internazionale in memoria delle vittime dell’Olocausto. L’evento è previsto anche a Modena venerdì 26 gennaio, ma il Comune emiliano interpellato dagli organizzatori sulla possibilità di slittare al 27, ha dato risposta negativa.
Il no della giunta alla data del 27 gennaio.
A Verona la richiesta è arrivata al Comune dal Comitato Bacanal del Gnoco che ha programmato invece l’edizione della kermesse del 2024 proprio nella data del 27 gennaio, giorno in cui dal 2005 si celebra l’anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto. Motivo per cui gli assessori Jacopo Buffolo, con delega alla Memoria, e l’assessora alla Cultura Marta Ugolini si sono a lungo confrontati con il Comitato nel tentativo di individuare soluzioni alternative, delle quali però gli organizzatori dell’Eurocarnevale hanno ritenuto di non potersi avvalere, mantenendo inalterata la richiesta sulla data del 27 gennaio. La giunta perciò stamattina ha deliberato, su proposta dell’assessorato alla Cultura, parere negativo alla sfilata programmata appunto il 27 gennaio del “Carnevale Europeo”.
L’Eurocarnevale.
L’evento prevedeva vari momenti, tra cui il ricevimento delle bande mascherate a palazzo Barbieri, una messa seguita da una gnoccolata a San Zeno, e poi una sfilata in centro, l’ingresso in Arena con concerto delle bande partecipanti, esibizioni musicali libere per la città, per chiudere la giornata in zona Fiera. Una evidente situazione di festa, destinata a coinvolgere più di 1.500 persone, che non può essere in alcun modo associata a una giornata di celebrazioni in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
La Comunità ebraica: “Festa inopportuna”.
Sulla questione è stata interpellata dal Comune anche la Comunità ebraica e le associazioni che mantengono viva la memoria dell’Olocausto, convenendo sulla piena opportunità di svolgere la manifestazione in altra data. Per la presidente della Comunità Ebraica di Verona Anna Maria Trenti Kaufman: “Quanto previsto dalla Legge n. 211/2000 , recante ‘Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari italiani nei campi nazisti’, rende del tutto inopportuno lo svolgimento dell’evento carnevalesco proposto nella Giornata della Memoria, ovvero il 27 gennaio 2024. Una variazione del percorso, come suggerito, non assolve all’obbligo annualmente ricordato dal Quirinale di celebrare la Giorno della Memoria”.
“L’Eurocarnevale rappresenta ad evidenza un evento chiassoso e festoso, in pieno spirito carnevalesco – dichiara l’assessora alla Cultura Marta Ugolini – che la nostra città è pronta ad accogliere purché nella data opportuna. Quando si pianifica un evento, la scelta della data diventa un elemento fondamentale. E’ compito dell’amministrazione coordinare le manifestazioni, non solo dal punto di vista logistico e stradale, ma anche da quello del loro tema e dei messaggi che vengono veicolati. Noi intendiamo contribuire al ricordo delle persecuzioni degli ebrei e degli internati militari italiani anche con il giusto raccoglimento che l’esercizio della memoria richiede”.