Verona nella black list delle dieci città più odiate dai residenti, le cause: l’innalzamento dei prezzi, il caos dell’over tourism e l’amore.
Verona si ritroverebbe di colpo nella top ten delle città più odiate dai residenti, anche se in ottima compagnia: è tra le mete più desiderate e ricercate dai visitatori, ma più detestate da chi ci vive. Sembra il destino delle mete ultra turistiche, delle città che rischiano di diventare dei gradi parchi divertimento. Le cause: proprio l’elevato afflusso turistico con tanto di centro storico superaffollato, e i costi (anche di una semplice bottiglietta d’acqua) che lievitano come pandori.
A queste si aggiungono le problematiche legate alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, e quelle relative alla congestione del traffico. “Intoppi” che influiscono notevolmente sulla qualità della vita dei veronesi, e rappresentano epiche sfide anche per molte altre città italiane, simboli del turismo.
Verona, città dell’amore, è celebre in tutto il mondo per la sua grandezza storica, per l’enorme patrimonio artistico e per la prelibata cucina. Un paradiso a tutti gli effetti che attira turisti da ogni angolo del pianeta. La città scaligera è bellissima, ma, secondo le opinioni dell’agenzia della guida internazionale International Drivers Association, non abbastanza per chi ci abita. E la colpa è dell’amore, o meglio della storia d’amore tra Giulietta e Romeo. Ma soprattutto della eccessiva commercializzazione legata alla loro shakespeariana, tragica, relazione sentimentale.
Le altre nove città.
Venezia, per le strade sovraffollate, Roma per la calca di turisti che provocano inquinamento acustico. Le Cinque Terre in quanto soffrono della mancanza di infrastrutture, insufficienti per l’enorme afflusso turistico presente. E poi c’è Pisa, criticata dagli abitanti per l’eccessiva dipendenza turistica dalla Torre pendente.
E ancora Firenze, che i cittadini ritengono troppo trasformata in pura meta turistica. Capri per i prezzi alle stelle, Napoli per il traffico e la criminalità e Rimini, perché ha perso la sua eleganza. Infine Milano, perché troppo industrializzata.