Verona, il biglietto integrato per il trasporto pubblico bocciato da Michele Bertucco.
Non è piaciuto a Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona-Sinistra in Comune, il nuovo biglietto integrato per il trasporto pubblico locale presentato in pompa magna ieri, lunedì 21, dai sindaco di Verona e Venezia. Il motivo? Lodevole iniziativa per i turisti, assicura Bertucco, ma a suo dire una presa in giro per studenti e pendolari.
“Quella del biglietto integrato per i mezzi pubblici sulla rotta Verona-Venezia è una iniziativa che certamente può avere un senso in chiave turistica in vista delle Olimpiadi Invernali di Cortina 2026, ma trasmette anche un messaggio preciso, e cioè che il trasporto pubblico non è affare per pendolari e studenti – sostiene Bertucco -. I 10-40 euro giornalieri (a seconda delle tariffe) sono infatti pensati per una tipologia di utenza che si muove sulle principali rotte turistiche, mentre il vero biglietto integrato è rivolto a favorire gli spostamenti sostenibili da casa a scuola o al posto di lavoro dalla provincia al capoluogo e viceversa. Un servizio semplice, conveniente rispetto ai costi dell’automobile, che sia in grado di dare anche un netto e continuativo contributo alla lotta all’inquinamento in ogni giorno della settimana e in ogni periodo dell’anno”.
Eppure, secondo Bertucco, le due cose potrebbero benissimo andare insieme: “Nulla impedisce di portare avanti, parallele, queste due politiche: una per i residenti e una per i turisti. Non sarebbe del resto un regalo da parte della Regione che finora ha sempre messo Verona all’ultimo posto nella scala delle priorità: vedi la questione della Sistema ferroviario metropolitano regionale, di cui Verona non ha beneficato; vedi il pluridecennale tira e molla sulla Variante alla Statale 12, ora risolta (pare) solo grazie all’interno governativo relativo alle opere per le Olimpiadi invernali 2026; vedi la ancora irrisolta questione del collegamento ferroviario tra città e aeroporto”.