Manifestazione davanti alla Aptuit di Verona per la sorte dei beagle.
Le associazioni animaliste di Verona (Animalisti Verona, Enpa. Freccia 45 sezione di Verona, Lav, La Voce dei Conigli, Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Verona e Legnago, Oipa, Tribù Animale, Verde Blu e Wwf) preoccupate per l’arrivo nei laboratori dell’azienda Aptuit Evotec di una ventina di cuccioli di Beagle destinati ad essere sottoposti ad esperimenti scientifici, annunciano una manifestazione di protesta che si terrà sabato 18 settembre alle ore 11 davanti alla sede Aptuit di via Fleming.
Aprite le porte! è il titolo della manifestazione. L’ennesima sfida che le associazioni lanciano alla multinazionale. Le associazioni chiedono ad Aptuit di agire nella massima trasparenza e collaborazione con le autorità competenti per “chiarire i tanti silenzi e le zone d’ombra – sostengono gli ambientalisti – che da tanto tempo riguardano gli esperimenti sui poveri animali rinchiusi nei laboratori senza mai vedere la luce del sole ed essere sottoposti ad atroci torture in nome della scienza”.
Nel frattempo sulla questione anche l’amministrazione comunale di Verona chiede chiarimenti e trasparenza. Il consigliere delegato alla Tutela e benessere animale, Laura Bocchi, ha chiesto al Settore veterinario dell’Ulss9 Scaligera relazione e controlli sulle attività dell’azienda farmaceutica veronese che, in attuazione alla legislazione europea, è impegnata in attività di ricerca con sperimentazione animale sui beagle.
“Abbiamo ricevute molte segnalazioni da cittadini allarmati dall’arrivo di 20 beagle destinati alla sperimentazione – ha detto il consigliere Bocchi -. Ho chiesto al Settore veterinario dell’Ulss di verificare e relazionarci sulle condizioni di detenzione degli animali e, come prevede la norma, abbiamo richiesto la documentazione specifica sul progetto anche al Ministero, obbligatoria in queste procedure. Attendiamo le informazioni, auspicando che l’Europa modifichi la legge che ad oggi permette il triste utilizzo di questi animali, che potrebbero essere sostituiti dai tanti metodi alternativi emergenti su cui vale la pena investire risorse e finanziamenti”.