Verona, protesta al Cangrande di corso Porta Nuova per le aule trasferite.
Il primo giorno di scuola a Verona è cominciato con la protesta degli studenti (e genitori) del Cangrande, irritati per il trasferimento di alcune classi, causa sovrannumero, nella sede staccata al Galilei, alle Golosine. E nel pomeriggio, al palazzo Scaligero, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto ha incontrato una delegazione degli studenti del Cangrande.
L’istituto superiore di corso Porta Nuova, come detto, quest’anno avrà una succursale in via Carlo Alberto presso il Galileo Galilei, attivata per far fronte alla crescita della scuola, comunicata alla Provincia a fine aprile e pari a quasi 200 studenti. Al confronto hanno partecipato anche il vicepresidente della Provincia con delega all’edilizia scolastica David Di Michele, i dirigenti del settore edilizia scolastica, una rappresentanza di insegnati e alcuni familiari dei ragazzi. Per l’istituto è intervenuto il vicepreside, professor Maida.
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Come già avvenuto nei precedenti colloqui con la dirigenza della scuola, l’ultimo la scorsa settimana anche alla presenza del Provveditore Sebastian Amelio, il presidente e i funzionari della Provincia hanno illustrato le motivazioni tecniche della scelta individuata per questo anno scolastico.
“Era corretto ribadire agli studenti tutte le analisi approfondite che hanno portato a questa soluzione, peraltro condivisa anche dal Provveditore – ha affermato il presidente della Provincia –. Di certo i ragazzi, quest’anno, devono affrontare un cambio di programma che richiede uno sforzo che non si attendevano e che sappiamo essere importante. A loro, e a tutti i presenti all’incontro, ho ricordato che l’indirizzo di questo Ente è contenere progressivamente il numero di succursali di un istituto, tranne quando necessarie perché, ad esempio, a servizio di territori diversi. In tal senso, per il Cangrande, i nostri uffici sono già al lavoro affinché, al netto di imprevisti, già per il prossimo anno scolastico tutte le classi possano rientrare in sede”.