Verona, atti osceni in classe: professore assolto in Tribunale, perché “Il fatto non sussiste”.
A Verona, il caso di atti osceni che ha suscitato scalpore si è concluso: oltre 3 anni dopo, il professore, come riporta Il Corriere del Veneto, è stato assolto perché “Il fatto non sussiste”. L’uomo che rischiava una condanna fino a 5 anni di reclusione, è stato dispensato dalla giudice Simona Bissoli del Tribunale scaligero. L’accusa si basava sulle testimonianze degli studenti, che sostenendo di averlo visto toccarsi durante una lezione, hanno portato avanti la denuncia di autoerotismo in pubblico.
Gli avvocati a difesa del docente, hanno sostenuto che il gesto contestato non aveva intenti sessuali, ma semplicemente derivava dalla necessità di sistemare i pantaloni troppo larghi. Questo a causa di un dimagrimento subito durante il lockdown per l’emergenza coronavirus.
Nonostante le testimonianze degli studenti, il giudice ha stabilito che “il fatto non sussiste“. Poi ha affermato che non si trattava di autoerotismo ma di un gesto legato alla sistemazione dei vestiti. Inoltre, il giudice ha tenuto conto dei comportamenti in generale del professore, durante le lezioni, non ravvisando un concreto pericolo che comportamenti simili possano accadere.
Il professore, con una carriera ultra trentennale alle spalle e nessuna segnalazione precedente, ha sempre negato qualsiasi intento malizioso o sessuale nei suoi gesti. Nonostante la sospensione temporanea dal servizio per 15 giorni come provvedimento disciplinare, il professore è ora libero da ogni accusa.