Rifondazione Comunista di Verona si costituisce parte civile nel processo per l’assalto squadrista alla Festa in Rosso.
Si è svolta presso il tribunale di Verona, l’udienza relativa all’aggressione fascista contro la Festa in Rosso dello scorso anno. Rifondazione Comunista di Verona è stata riconosciuta parte civile perché l’azione era indirizzata proprio contro la manifestazione politica in svolgimento presso l’area verde di Quinzano, dove la festa, da qualche anno, trova collocazione.
Nel procedimento sono coinvolte 29 persone, tutte appartenenti al mondo dell’estrema destra veronese, accusati a vario titolo dei reati di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravato e porto di oggetti atti a offendere.
- Agguato squadrista alla Festa in Rosso, due Daspo e tre avvisi orali.
- Raid alla Festa in Rosso e aggressioni in via Mazzini: arrestati 7 estremisti di destra, 29 indagati.
“E’ bene ricordare che tra le persone colpite sono risultati proprio il locale rappresentante legale del partito e titolare del permesso dell’iniziativa e un addetto alla sorveglianza. L’azione, con bastoni e lancio di corpi contundenti – sottolinea in una nota la segreteria provinciale di Rifondazione Comunista Verona – aveva proprio la caratteristica dell’aggressione squadrista di stampo fascista per altro preannunciata già dai giorni precedenti con l’assalto al cancello della recinzione già chiuso e la sottrazione di una bandiera ed il lancio di corpi incendiari ed esplosivi dentro la festa stessa e nelle immediate vicinanze”.
“Prima dell’intervento delle forze dell’ordine l’aggressione è stata respinta dall’immediata reazione di un gruppo di compagni presenti e prontamente attivatosi. La stessa targa della vettura utilizzata dagli aggressori era stata comunicata alle forze dell’ordine quando, il giorno precedente, con fare minaccioso l’auto più volte era transitata nelle immediate vicinanze dell’ingresso prospiciente via Bresciani”.
“L’agguato ai tifosi del Marocco”.
“L’assalto alla Festa in Rosso – conclude la nota – faceva parte dell’iniziativa del tribunale assieme all’aggressione di qualche mese prima contro i tifosi marocchini che, in città, festeggiavano la vittoria della loro nazionale dopo una partita del campionato mondiale di calcio e l’aggressione di un giovane in piena via Mazzini. Resta confermato che la lotta contro il fascismo e lo squadrismo è ancora attuale visto che fatti con questa connotazione, nella nostra città, non sono mai venuti meno e trovano adesione soprattutto tra gruppi di giovani, magari galvanizzati dalla svolta a destra subita dal nostro paese negli ultimi anni”.