I fondi, raccolti all’Angels in run di Verona del 16 aprile scorso, sosterranno il progetto Protezione della giovane.
A Verona arriva un sostegno alle donne vittime di violenza, grazie ai 3mila euro raccolti dalle oltre 1.100 runner iscritte alla Angels in run 2023 che si è tenuta lo scorso 16 aprile: i fondi sono stati infatti donati all’Associazione Protezione della giovane, che dagli anni 80 offre un servizio di accoglienza, di ascolto e un appoggio materiale e morale alle donne in difficoltà, lontane o allontanate dal proprio nucleo familiare, o che ne sono prive.
Si tratta di un sostegno economico destinato all’acquisto di mobili, elettrodomestici e tutto il necessario per rendere accogliente un nuovo alloggio destinato a donne in uscita dalla violenza.
“E’ un piacere concludere questo importante evento con la consegna di un simbolico assegno in favore delle attività della Casa della giovane”, ha dichiarato la vicesindaca Barbara Bissoli. “Un contributo economico che sarà impiegato per allestire, con tutto quanto il necessario, nuovi spazi per accogliere donne vittime di violenza, che sono in grado di tornare ad una vita normale, se possibile”.
La manifestazione.
In sette edizioni ha riunito oltre 24mila persone, cittadini veronesi ma non solo, nel parco dell’Adige, per correre e dare una spinta al cambiamento con il desiderio di sensibilizzazione al tema della violenza di genere.
“Uscire da una casa di accoglienza dopo un lungo e faticoso periodo di riparazione emotiva e psicologica non è cosa facile, così come non lo è chiedere aiuto all’inizio”, ha dichiarato Anna Marostica, ideatrice e organizzatrice della manifestazione. “Per questo motivo sapere di contribuire ad aiutare donne che sono riuscite a rialzarsi, nonostante tutto, e a intraprendere un percorso di vita indipendente è motivo di grande soddisfazione per noi”.
“L’accoglienza per noi è un punto di partenza”, ha spiegato la presidente della Protezione della giovane Anna Sanson, “il vero obiettivo è fare in modo che queste donne acquistino autonomia, attraverso un’attività che non è una semplice opera caritatevole, ma un progetto di aiuto strutturato, sia in ambito educativo che formativo”.