Gli alpini di Verona smentiscono il comunicato anti gay pride.
Il comunicato con il quale il gruppo Ana di Verona scriveva che “non è auspicabile che le piume di struzzo si mescolino con le penne nere”, prendendo apertamente le distanze dal Gay Pride di sabato 16, è un falso. Sono gli stessi alpini a volerlo sottolineare: “In merito alle polemiche su alpini e Pride che stanno girando sui social, l’Ana Verona conferma di non aver mai inoltrato o diffuso la comunicazione in oggetto e si dissocia da quanto riportato”.
Quel volantino, in sostanza, era un falso, una fake news. “La sezione di Verona dell’Associazione nazionale alpini – prosegue il comunicato, quello vero – che ospita domani e domenica in città il Campionato Nazionale di Tiro a Segno, ha deciso in completa autonomia ancora alcune settimane fa, di svolgere la cerimonia di Commemorazione dei caduti e la deposizione della corona all’interno del Sacrario Militare anziché, come prassi, a ridosso delle Mura di piazza Bra (lato Gran Guardia) sotto la targa del VI Reggimento Alpini, per lo svolgimento simultaneo di un’altra manifestazione pubblica negli stessi luoghi e orari”.
Niente di ideologico, assicurano però le penne nere: “Si tratta di una scelta di opportunità e non certo ideologica, presa per l’esigenza di favorire un momento di raccoglimento ed evitare assembramenti, così come abbiamo sempre fatto soprattutto negli ultimi due anni e che continuiamo a fare considerato l’aumento esponenziale dei contagi di queste settimane. Quanto alla manifestazione in oggetto, il Verona Pride, e alle strumentalizzazioni che ne sono seguite, ci tengo a sottolineare che noi siamo per la libertà di espressione e per la libertà di ciascun individuo, da difendere sempre e comunque”, commenta il presidente dell’Ana Verona Luciano Bertagnoli, trovatosi suo malgrado nell’occhio del ciclone per dichiarazioni e posizioni non sue o della sua sezione.