È allarme caporalato in Veneto: “Servono fatti non parole”

Allarme caporalato in Veneto, i sindacati additano il governo: “Servono fatti non parole”.

Il sindacato Ugl Veneto lancia un allarme sul caporalato, “un problema grave che colpisce anche il Veneto” e pure Verona. Infatti il 13 giugno, i carabinieri di Legnago e l’Ispettorato del Lavoro di Verona hanno arrestato due persone e ne hanno indagate altre quattro per caporalato. È successo nella zona della bassa veronese.

“Questa piaga socio-economica danneggia i lavoratori, come dimostrato da recenti episodi a Latina, e mette a rischio la loro sicurezza e dignità” spiega il sindacato. “Le condizioni di lavoro in ambienti non sicuri e senza formazione adeguata sono inaccettabili. Ignorare i diritti fondamentali dei lavoratori significa mettere in pericolo la loro salute e causare gravi danni psicologici ed economici alle loro famiglie”.

Il caporalato e le infiltrazioni mafiose in Veneto sono “problemi seri che richiedono interventi urgenti”. Poi sottolineano: “Le imprese ‘apri e chiudi’ sono un chiaro segno di condanna sociale ed economica per i lavoratori, che perdono sia il salario sia il Tfr. Questo sistema ha bisogno di una riforma profonda e immediata”.

Il sindacato Ugl Veneto evidenzia quindi la necessità di misure concrete e rapide contro il caporalato. “Se il governo vuole combattere questo fenomeno, deve farlo in modo efficace e collaborare con i sindacati. La dignità e la sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere la base di una vera cultura del lavoro, fondata sul rispetto e la dignità della persona”.

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