Federico Testa, presidente di Agsm-Aim, sarebbe indagato per diffamazione.
Il presidente di Agsm-Aim, Federico Testa, sarebbe al centro di un’indagine della Procura di Verona per l’ipotesi di diffamazione aggravata. La notizia risulterebbe confermata da fonti qualificate all’Ansa.
Testa, ex deputato e ex presidente di Enea, era stato nominato a dicembre scorso dal cda dell’utility veneta al posto di Stefano Casali, “sfiduciato” dal sindaco di Verona Damiano Tommasi a seguito delle vicende societarie legate all’operazione Compago. Ovvero l’acquisizione, poi stoppata dal Comune di Verona, di una quota del 35% della utility milanese.
Secondo quanto riferisce Ansa, l’iscrizione nel registro degli indagati del manager sarebbe avvenuta in seguito a una querela presentata dal giurista torinese Stefano Ambrosini, advisor legale per il precedente Cda di Agsm-Aim. In una dichiarazione alla stampa, Testa aveva sostenuto che Ambrosini in passato era stato condannato per bancarotta, reato per il quale, in realtà, il legale non sarebbe stato nemmeno processato. Il presidente di Agsm-Aim dovrebbe essere sentito dal magistrato nelle prossime settimane.