Aggressione a colpi di bottiglia al chiosco della stazione di Verona.
Hanno colpito ripetutamente con una bottiglia di vetro, al chiosco della stazione di Verona, un giovane, colpevole solo di aver chiesto ai suoi aggressori – particolarmente molesti a causa dell’abuso di bevande alcoliche – di abbassare i toni; e dopo aver lasciato la vittima riversa a terra col volto ricoperto di sangue, i due responsabili – un 28enne e un 29enne, entrambi cittadini marocchini – hanno tentato di far perdere le proprie tracce dandosi alla fuga, ma sono stati immediatamente intercettati e arrestati dagli agenti delle Volanti della Questura di Verona.
È accaduto sabato sera, intorno alle 23.15, nei pressi del chiosco di piazzale XXV aprile, dopo che la vittima, un 27enne afghano che si trovava in compagnia di un amico all’interno del locale, si è avvicinata a due avventori molesti che stavano discutendo animatamente tra loro, chiedendo loro di moderare i toni.
Per tutta risposta, i due hanno riversato la loro aggressività sul giovane, dapprima inveendo nei suoi confronti, per poi raggiungerlo all’esterno del locale, dove il più giovane dei due lo ha immobilizzato, bloccandogli le braccia, mentre il 29enne lo ha colpito ripetutamente al volto e alla testa con una bottiglia di birra in vetro.
Intercettati immediatamente da una Volante in servizio di controllo del territorio che stava transitando in zona, per i due aggressori, entrambi irregolari sul territorio nazionale – ragione per cui è stato chiesto al giudice il nulla osta all’espulsione – sono scattate le manette per lesioni personali aggravate. Il 29enne dovrà rispondere, altresì, di resistenza a pubblico ufficiale: accompagnato in Questura per i necessari accertamenti, infatti, il giovane si è opposto attivamente al controllo di polizia.
La vittima, affidata alle cure del personale sanitario, ha riportato delle lesioni al volto, giudicate guaribili in 21 giorni. Questa mattina, i due cittadini stranieri sono comparsi davanti al giudice che, dopo l’udienza di convalida, in sede di rito direttissimo ha disposto nei confronti di entrambi la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con il divieto di allontanarsi dal proprio domicilio dalle ore 20 alle ore 7.