Verona si “disseta” con l’Adige: al via la stagione irrigua, oro blu per 90 mila ettari di campi veronesi.
Il Consorzio di Bonifica Veronese ha dato ufficialmente il via alla stagione irrigua 2025 aprendo la Presa di Sciorne, un’opera storica e fondamentale per l’agricoltura della provincia di Verona.
Una squadra di dodici operatori ha aperto manualmente le dieci paratie della struttura, permettendo così il passaggio dell’acqua dal fiume Adige al canale principale, lungo oltre 25 chilometri. Questo sistema irriga quasi 90 mila ettari di terreno in ben 65 comuni, portando acqua indispensabile a più di 20 mila aziende agricole.
Un’infrastruttura con oltre un secolo di storia.
La Presa di Sciorne si trova vicino alla Chiusa di Ceraino, un luogo suggestivo dal punto di vista naturalistico e geologico. Fu costruita tra il 1906 e il 1914 da circa 500 operai. Oggi, come allora, svolge un ruolo chiave nella distribuzione dell’acqua per l’agricoltura.
L’importanza dell’acqua per il territorio.
Durante la stagione irrigua, che va da aprile a settembre, il Consorzio distribuisce circa 300 milioni di metri cubi d’acqua. Oltre a sostenere le coltivazioni, questa irrigazione contribuisce a ricaricare le falde acquifere, un beneficio importante in tempi di siccità crescente.
“Garantire acqua agli agricoltori significa sostenere l’economia locale e proteggere il nostro patrimonio agricolo”, ha dichiarato il presidente del Consorzio, Alex Vantini.
“Siamo pronti anche quest’anno, grazie a una pianificazione precisa e a interventi di manutenzione mirati”, ha aggiunto il direttore generale Luca Antonini.
Tre tipi di irrigazione.
Il Consorzio fornisce acqua in tre modalità: in pressione, tramite tubazioni interrate, per circa 10 mila ettari. A scorrimento, tramite canali, per circa 25 mila ettari. Di soccorso, nella zona sud della provincia, su circa 53 mila ettari.
La sfida del cambiamento climatico.
Negli ultimi anni, anche in Veneto, l’acqua è diventata sempre più scarsa. Il Consorzio sta quindi investendo in progetti per rendere più efficiente il sistema di irrigazione, ad esempio convertendo i sistemi a scorrimento in impianti a pressione, che possono risparmiare fino al 50% d’acqua. Questi interventi sono sostenuti da fondi europei e nazionali.
“La siccità non è più un’eccezione, ma una realtà con cui dobbiamo convivere”, conclude Vantini. “Servono scelte coraggiose e investimenti concreti per garantire un futuro all’agricoltura del nostro territorio.”