A Verona scatta dal 27 novembre il piano per l’accoglienza invernale delle persone che vivono in estrema marginalità.
Scatterà a Verona dal 27 novembre, a meno che non si raggiungano prima temperature rigide sotto lo zero, e proseguirà fino al 30 marzo il piano d’intervento per l’accoglienza invernale delle persone che vivono in estrema marginalità. Ma sono già previste proroghe del servizio in caso di necessità fino al 30 aprile: la pianificazione è stata al centro dell’incontro, realizzato a Palazzo Barbieri, fra l’assessora alle politiche sociali e abitative Luisa Ceni e tutti i rappresentanti dei servizi istituzionali comunali, Ulss 9, agenzie del privato sociale e associazioni cittadine interessati dalle attività di assistenza in supporto al Comune.
Complessivamente sono 265 i posti letto messi a disposizione quest’anno sul territorio cittadino per accogliere uomini e donne che versano in grave stato di difficoltà, privi di dimora e in strada. Di questi, in crescita, 180 per l’accoglienza “ordinaria” e 85 per quella “straordinaria”.
“Quello dell’accoglienza invernale delle persone fragili è un tavolo importantissimo”, spiega l’assessora del comune di Verona Luisa Ceni, “che teniamo periodicamente con gli enti del terzo Settore che si occupano di marginalità, quindi di accoglienza delle persone più fragili e vulnerabili. Dedichiamo questo tavolo tutti gli anni, più o meno in questa stagione, per vedere come attrezzarci e come organizzare l’accoglienza per i dormitori di emergenza. In aggiunta a quelli che normalmente sono previsti sulla città. Verona ha fortunatamente un privato sociale straordinario, molto generoso e collaborativo. Inoltre, sono in corso i lavori di messa in uso della struttura di ICISS in Strada Monte di Villa a Quinzano. Che potrebbe portare alla realizzazione di un’ulteriore bacino di accoglienza di circa altri 16 posti”.
Strutture e posti a disposizione.
Piano d’intervento per l’utenza maschile: al Samaritano 45 posti. Al Camploy 40 posti. Grazie alla recente ristrutturazione è ora possibile all’interno della struttura dell’asilo notturno Camploy prevedere una diversificazione delle accoglienze avendo realizzato oltre alle camere comuni anche spazi separati per poter garantire l’eventuale accoglienza di soggetti più fragili e con esigenze particolari.
In via Fedeli, a San Michele, 15 posti. In via Spagnolo, a San Massimo, 22 posti. Chiusa a settembre, la struttura sarà nuovamente disponibile nel corso della stagione invernale quale asilo notturno per garantire l’accoglienza visti i numeri importanti già in questo periodo dell’anno.
Ancora, a “Ca’ d’inverno”, via Corbella, 24 posti per soggetti vulnerabili che necessitano di un’accoglienza anche diurna e di assistenza, in collaborazione con Caritas Il Samaritano. Questa struttura si conferma come una risorsa fondamentale per le persone senza dimora che in dimissione dagli ospedali non troverebbero, nell’accoglienza di bassa soglia, un adeguato contesto di ricovero per affrontare il periodo di convalescenza.
San Zeno in Monte.
Fra le strutture disponibili vi è anche quella in San Zeno in Monte dell’associazione Casa Nostra, con 20 posti. Vi sono poi i 18 posti al Centro cooperazione giovanile Internazionale, alla Casa Bertoni, in via Mazza. Parrocchia Santa Maria Maddalena di Verona, al Saval, 3 posti. A “Ca’ Buriana”, 15 posti nelle sale della Parrocchia di S. Giovanni Evangelista di via del Quadrato a Santa Lucia. Lo spazio è dedicato all’accoglienza notturna per interventi emergenziali di messa in sicurezza di persone senza dimora intercettate dalla Polizia locale e dall’Unità di Strada nel corso delle proprie attività serali/notturne.
Utenza femminile: nell’asilo notturno in via Molise, gestito da Comunità dei giovani, 10 posti. Alla Casa protezione della giovane, in via Pigna, 3 posti su segnalazione dei Servizi sociali. Attraverso la Ronda della Carità, 4 posti alla “Casetta” di via Agrigento. Complessivamente, quindi, sono accessibili 17 posti letto.
Gli altri servizi dell’accoglienza invernale a Verona.
Grazie all’ albo di operatori qualificati per la fornitura di servizi di accoglienza, sono garantiti 51 posti residenziali in appartamenti di seconda accoglienza, per percorsi di aiuto a persone adulte senza dimora, forniti dagli enti del privato sociale: i Comunità dei giovani, Samaritano, Milonga, Self Help, Maddalena di Canossa. Il servizio di assegnazione dei posti sarà gestito dallo Sportello unico accoglienza che già coordina le richieste dei posti letto per l’accoglienza “ordinaria”.
All’interno di questo servizio, lo Sportello si attiverà, come per gli anni passati, in un’attività di “filtro” anche per il target di utenza di cittadini extracomunitari in possesso di un documento identificativo, ma privi di un permesso di soggiorno.
Oltre ai posti in accoglienza, continuerà a funzionare il sistema delle mense gestite dal privato sociale. Agli ospiti degli Asili Notturni continuerà ad essere garantita la cena come nel periodo ordinario.
Inoltre, l’Unità di strada continuerà a svolgere l’azione di controllo e monitoraggio del territorio per attivare la messa in sicurezza delle persone in strada più vulnerabili grazie anche al consolidato coordinamento delle azioni realizzate dalla Polizia locale e dall’Associazione ronda della carità. Per la prima volta attivo per la stagione invernale anche il servizio di Pronto intervento sociale per gli interventi in emergenza, che svolgerà un ruolo fondamentale su attivazione delle forze dell’ordine per le persone in strada, soprattutto minori e donne con minori.
Questa stagione invernale, infine, vedrà la distribuzione, grazie ai fondi FEAD, di beni materiali di prima necessità quali coperte, kit per l’igiene personale, biancheria intima e calzature, per il tramite dei diversi enti che svolgono attività di erogazione servizi docce e interventi di bassa soglia.