Allarme monkeypox e vaiolo delle scimmie, le precisazioni della Regione Veneto.
Allarme vaiolo delle scimmie, è la Regione Veneto a fare chiarezza e a spiegare come stanno le cose. A cominciare dal fatto che “in Regione Veneto non sono stati segnalati casi di Monkeypox negli ultimi mesi”.
“Gli ultimi casi di malattia – rende noto la Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare e veterinaria della Regione Veneto – risalgono infatti a marzo 2024. Da inizio anno sono stati registrati, a livello regionale, 7 casi umani di Monkeypox. La fascia di età coinvolta ha compreso persone di età tra i 24 e i 51 anni”.
Il virus Monkeypox: cos’è e come si trasmette.
Il virus responsabile di Monkeypox si divide in due tipologie principali denominate clade I e clade II. Il clade I è associato a infezioni più gravi e mortalità più elevata, mentre il clade II causa infezioni meno gravi. La trasmissione della malattia può avvenire attraverso il contatto fisico stretto (faccia a faccia, pelle a pelle, bocca a bocca o bocca a pelle), compresa l’attività sessuale, con una persona infetta, con i suoi fluidi corporei o le sue lesioni cutanee.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente dichiarato Monkeypox come “Emergenza di salute pubblica internazionale” (PHEIC – Public Health Emergency of International Concern) a seguito dalla rapida diffusione della patologia e l’emergere del clade I nel continente africano. Ad oggi è stato segnalato un caso di Monkeypox clade I in Europa (Svezia) e, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), probabilmente ve ne saranno altri nei prossimi mesi.
La situazione in Veneto.
Il Veneto – viene sottolineato – sta quindi rafforzando ulteriormente la sorveglianza sanitaria secondo quanto richiesto dalla Circolare del Ministero della Salute del 19.08.24. L’andamento epidemiologico è attentamente monitorato.
Relativamente alle misure di prevenzione del Monkeypox, esiste un vaccino attualmente autorizzato all’uso in Italia che può essere raccomandato solo in situazioni specifiche di rischio (es. storia recente di più partner sessuali, partecipazione ad eventi di sesso di gruppo, uomini con diagnosi di altre infezioni sessualmente trasmesse, etc.). È possibile trovare maggiori informazioni nel sito regionale e rivolgersi al Servizio vaccinale dell’Ulss. Il vaccino è fornito direttamente dal Ministero della Salute e in Veneto, dal 2022, sono state immunizzate 1.776 persone a rischio.