Una legge per la salvaguardia dei locali storici: i record di Verona e Veneto

Locali storici, presentato il disegno di legge che tutela i luoghi simbolo della cultura italiana: Veneto, Verona e Venezia campioni di “storicità”.

Un disegno di legge in difesa di alberghi, ristoranti, pasticcerie e fiaschetterie che hanno fatto la storia dell’ospitalità italiana: presentato a Roma, il provvedimento prevede la valorizzazione dei locali storici, di cui si trova la più alta concentrazione in Veneto, Venezia e Verona, attraverso un fondo di 150 milioni di euro in tre anni, istituito presso il Ministero delle imprese e del made in Italy.

A beneficiarne saranno non solo i 200 locali storici d’Italia tutelati da oltre 45 anni dall’omonima associazione, ma anche le altre (si stima circa 100) attività che rispondono ai requisiti di storicità e autenticità previsti per il riconoscimento: devono avere almeno 70 anni di storia e conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), oltre a presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri.

Veneto prima regione per locali storici.

Proprio il Veneto si conferma la regione a più alta densità di locali storici: sono ben 36 le insegne emblema della storia e della cultura locale (e non solo) sotto l’egida dell’associazione Locali storici d’Italia, come l’Antica locanda Mincio a Valeggio sul Mincio, dove sostò Napoleone nel 1796 dopo aver cacciato gli austriaci al di là del fiume. Seguono nella classifica regionale la Lombardia (33), il Piemonte (28) e la Toscana (23). Medaglia d’oro anche per Venezia, al comando con 20 referenze e tallonata da Torino (19) e Napoli (17).

“I locali storici rappresentano veri e propri beni culturali da sostenere e difendere”, ha affermato il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, “in quanto esprimono la storia, l’arte e le tradizioni dei territori locali. Sono vivi promotori di attività produttive, commerciali e ricettive, che rappresentano anche un importante attrattore turistico. Oggi molti di loro vivono una condizione di grande difficoltà, non solo per la pandemia e per l’aumento dei costi, ma anche per la concorrenza dei grandi gruppi multinazionali che occupano i centri storici, costringendo molte attività a chiudere e trasformando l’immagine delle nostre piccole e grandi città. Con questo disegno di legge, vogliamo aiutare i locali storici a sopravvivere e a mantenere la loro specificità come identità culturale collettiva, ispirandoci alle convenzioni Unesco che tutelano il patrimonio culturale immateriale”.

Censimento e campagne di sensibilizzazione.

Il progetto di legge prevede il censimento e l’istituzione dell’elenco regionale dei locali storici, con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) che provvede all’aggiornamento dell’elenco nazionale. Di concerto con il Ministero della cultura e previa intesa con la conferenza Stato-regioni, il Mimit provvederà a stabilire i criteri e le modalità di ripartizione del fondo.

I locali storici italiani che rispondono ai requisiti potranno accedere alle risorse che i singoli comuni possono decidere di destinare a contributi per l’affitto o per il restauro, nonché a riduzioni o esenzioni dalle imposte. Sono previste anche campagne di sensibilizzazione nelle scuole per l’adozione di progetti educativi su storia, cultura e tradizioni legate ai locali storici.

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