Comincia la conta dei danni dopo la grandinata in Valpolicella e nell’Est veronese.
La forte grandinata che ha colpito ieri, 8 settembre, il territorio veronese, e in particolare la zona storica del Valpolicella doc compresa tra Fumane, Marano e Negrar e le colline dell’Est veronese da Grezzana a Mezzane e Cazzano di Tramigna, mette in pericolo l’ormai imminente vendemmia. E Confagricoltura Verona lancia l’allarme.
La grandine, accompagnata da forte vento, è durata un paio di minuti, ma è stata fitta e secca come una mitragliata, causando danni ai grappoli d’uva ormai maturi e agli oliveti. “La botta c’è stata, anche se come sempre la grandine ha colpito a macchia di leopardo – commenta Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Verona e Veneto, oltre che del consorzio di tutela Valpolicella -. Molti grappoli sono a terra e ci sono parecchi acini spaccati. La preoccupazione, a una settimana dall’inizio della vendemmia, è per l’uva da mettere a riposo in cassetta per l’Amarone, che dev’essere perfetta”.
- Grandinata in Valpolicella, danni ai vigneti a pochi giorni dalla vendemmia.
- Alberi caduti e rami pericolanti, i danni del maltempo in mezza provincia di Verona.
“In parte è stata raccolta, ma tanti grappoli sono ancora sui tralci anche perché la raccolta per il vino da Valpolicella deve ancora iniziare – prosegue Marchesini -. Se il tempo si raddrizza e non arrivano altre tempeste c’è la possibilità di recuperare un po’, perché in generale l’uva si asciuga e gli acini rotti non fanno marciume. In caso contrario il conto dei danni salirà. Conteggio che, al momento, è difficile quantificare, perché dovremo compiere le dovute verifiche nel campo e vedere, appunto, l’andamento del meteo”.
Colpiti anche gli olivi.
La grandine ha colpito anche gli olivi, già soggetti a una forte cascola a causa della siccità, e altri alberi da frutta. “L’ennesima mazzata all’agricoltura dopo un’estate segnata dalla siccità, dalle alte temperature e da altri eventi catastrofici, come la grandine che ha colpito il mais in luglio tra Oppeano e San Pietro di Morubio, con chicchi delle dimensioni di palline da tennis – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Questa è la ciliegina sulla torta che non ci mancava, perché l’annata, per i vigneti, si preannunciava positiva, essendoci una buona quantità ma anche una qualità molto alta. Per fortuna una parte dell’uva era già stata raccolta e ora speriamo che, di quello che rimane, si riesca a salvare il salvabile”.
Regione Veneto in allerta.
Nel frattempo anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sta seguendo personalmente l’evoluzione della situazione dei danni in Valpolicella, dopo la forte grandinata che ha colpito l’area e che rischia di avere ripercussioni sull’avvio della vendemmia.
Il governatore sta raccogliendo informazioni per valutare l’eventualità di assumere decisioni formali per una zona che, non va dimenticato, vede impegnata la Regione nella preparazione del dossier per la candidatura a Patrimonio Universale dell’Unesco.