È tra i tornei più rinomati della storia dello sport mondiale, quello che, per storia e tradizione, mette in campo tutta la rigidità del protocollo inglese e lo rende spettacolare. Parliamo ovviamente del Torneo di Wimbledon, l’unico dei Grande Slam di tennis ad essere giocato sull’erba.
Da quando ha visto la luce per la prima volta, il Torneo affascina gli spettatori tanto per i campioni che si possono apprezzare racchetta alla mano (in quest’articolo sulle migliori racchette da tennis un focus per tutti i livelli e le età) tanto per lo stile che lo contraddistingue.
Torneo di Wimbledon: english style
Wimbledon è molto più di una semplice competizione tra giocatori di primissimo livello. Durante le due settimane in cui si prende la scena e i riflettori mondiali – di solito si tiene tra la fine di giugno e la prima settimana di luglio -, persino gli spettatori meno attenti vengono rapiti dallo spirito fortemente aristocratico che emerge.
Ogni dettaglio si rifà allo stile britannico, in un connubio di norme e buone usanze impossibili da non notare. A partire dalla tenuta degli atleti, rigorosamente bianca, fino ad arrivare alla tradizionale ‘merenda’ sugli spalti, con il pubblico che ama farsi riprendere mentre mangia con gusto le fragoline del Kent. Secondo diverse stime, durante i 15 giorni vengono offerti 27mila kg di fragole e 7mila litri di panna.
Anche per i giudici di sedia, le regole non mancano: l’unica possibilità per rivolgersi ai giocatori è appellarli con il classico “gentleman” mentre le donne sono chiamate “Miss” o “Mrs”.
Per quanto concerne la location, l’erba dei campi riprende tutte le caratteristiche dei rinomati prati inglesi: colore vivo e altezza di 8mm. Le lavorazioni per rendere il green perfetto si concentrano nei mesi tra marzo, aprile e maggio, con una squadra di 16 giardinieri che controlla lo stato di salute dell’erba con studi e analisi approfondite.
A livello cromatico, spiccano i colori del simbolo, il verde e il viola. Non solo nei particolari dell’impianto, ma anche nei fiori che lo decorano.
Citazioni, record e… un falco
Il primo Torneo di Wimbledon venne organizzato il 9 luglio 1877 dall’All England Lawn Croquet Club di Londra con 22 partecipanti. Il nome deriva dal noto quartiere che ospita i campi, posto nella zona 3 di Londra.
Il match più lungo disputato a Wimbledon è stato quello che ha visto sfidarsi John Isner e Nicholas Mahut, durato 10 ore e poi sospeso per essere ripreso il giorno successivo. Al contrario, quello più corto non si è avvicinato nemmeno all’ora di gioco: parliamo della finale del 1881 fra William Renshaw e John Hartley conclusasi con il successo del primo in appena 37 minuti.
In tempi più recenti, è rimasta celebre l’ormai storica finale tra Nadal e Federer, vinta dal primo dopo quasi 5 ore di puro agonismo.
Non sono solamente gli uomini a rendere perfetta la competizione. Ogni giorno, un’ora prima dell’apertura dei cancelli, viene liberato un falco di nome Finnegan che sorvola i campi per evitare l’arrivo dei piccioni che potrebbero distrarre i tennisti.
C’è una citazione che, meglio di qualsiasi altra parola, spiega l’essenza di Wimbledon. La firma è di Gianni Clerici: “Wimbledon è qualcosa di più di un torneo, è una religione. La gente va lì, fa la fila ai cancelli da due notti prima, ma non solo per andare a vedere Nadal piuttosto che Federer. Wimbledon è il Vaticano del tennis. È come per un cattolico andare in pellegrinaggio a San Pietro”. Più chiaro di così…