Con le cessioni estive il Verona ha un bilancio più che positivo.
Ilic 15,70 milioni, Simeone 12 mln, Cancellieri 7,90 mln, Caprari 7,50 mln, Sulemana 4 mln, Tameze 2,80 mln per un totale di incasso che sfiora i 50 milioni di euro. Se poi si tolgono i 2,80 milioni spesi per Kallon, i 2,70 per Duda, 1 mln per Braaf, Saponara e Mboula gratuiti, per un totale quindi di 6,50 milioni, alla società di Setti rimane un bilancio positivo di 43 milioni di euro.
Un dato che arriva in questi giorni dal sito Transfermarkt, che ha tenuto conto delle cessioni e degli acquisti registrati fino ad oggi dalle varie società della massima serie, e che posiziona l’Hellas Verona al terzo posto di questa “speciale” classifica dietro a Inter (+80,7 mln) ed Empoli (+44,3 mln).
Ma adesso, di questo bel tesoretto il presidente gialloblù Maurizio Setti cosa ne farà? Fino ad ora gli esborsi maggiori sono stati fatti per i riscatti di Kallon dal Genoa, Duda dal Colonia e Braaf dal Borussia Dortmund, mentre Mboula e Saponara sono arrivati a costo zero rispettivamente dal Maiorca e dalla Fiorentina.
Ovvio, ed è sotto gli occhi di tutti, che il mercato non è finito qui, almeno questo si spera. In casa gialloblù urgono dei rinforzi, altrimenti si rischia di fare un altro campionato come quello dello scorso anno, pieno di sofferenza e poco emozionante. Il direttore sportivo Sogliano è alla finestra, con le antenne puntate su diversi giocatori svincolati, come Mattia Destro, e non. Nel frattempo anche Veloso ha dato l’addio ai gialloblù decidendo di ripartire dalla B, mentre tra i possibili arrivi si parla di Akpa Akpro e di Cruz.
L’Hellas Verona rimane insomma un cantiere aperto; c’è ancora un mese circa prima che venga chiuso il mercato, ma come detto urge intervenire quanto prima, in modo da dare al nuovo tecnico Baroni una squadra all’altezza delle aspettative per affrontare questo campionato ormai alle porte in maniera decorosa e dignitosa. I soldi ci sono, ora bisogna tirarli fuori.