Episodio di “Fedi” su Dazn dedicato all’Hellas Verona.
Dazn dedica una puntata della seria “Fedi” a Verona, e all’amore della città per i colori gialloblù dell’Hellas Verona. Dopo Bologna e Firenze, la terza tappa del viaggio sarà infatti Verona. Una narrazione fatta di storia e del grande amore per una squadra che ancora oggi travolge tutti i veronesi, non solo gli addetti ai lavori, ma anche gli artisti. Chi la ama ne parla come se si trattasse di una vera e propria religione: i giocatori diventano divinità, andare allo stadio è come andare a messa. È una questione di rito, di legame con la città che coinvolge abitanti e giocatori e che inevitabilmente influenza la percezione che la città ha di sé. Il calcio ha un ruolo centrale e la vittoria dello scudetto dell’85 ha decisamente cambiato la squadra e la città.
La serie ha attinto dall’immenso archivio di immagini del fotografo dell’Hellas Verona Francesco Grigolini e di video di Alessandro Fontaniello, che permettono allo spettatore di godere di scatti inediti di Verona e dell’Hellas degli anni sessanta e ottanta, arricchendo il racconto in maniera unica.
Prosegue anche per questa terza puntata il racconto musicale sulle note composte da Alex Uhlmann, leader dei Planet Funk. I suoni della città di Verona sono stati infatti trasformati in note musicali per comporre una colonna sonora inedita. Durante le riprese sono stati infatti registrati in presa diretta e campionati diversi “suoni tipici” delle città che Alex e la sua band hanno reso in una colonna sonora unica per restituire il mood musicale dei luoghi protagonisti di Fedi.
Episodio 1: Non ce ne siamo resi conto.
Il primo episodio inizia con un evento che ha cambiato la cronaca della città: la vittoria dello scudetto dell’Hellas Verona conquistato nel 1985. A ricordare i festeggiamenti una tifosissima da sempre: Donatella Rettore, che racconta una città dipinta di gialloblù e ricolma di una felicità indescrivibile. Una conversazione tra Antonio Gioco, che ai tempi aiutava il padre nelle cucine dello storico ristorante 12 Apostoli, dove calciatori e società hanno festeggiato la vittoria del tricolore, e Lorenzo Fabiano, giornalista e scrittore veronese, ripercorre la sera di festeggiamenti, dentro e fuori dal ristorante. A raccontarla anche Luigi Sacchetti, il centrocampista di quell’Hellas vittorioso, che a quei tavoli era seduto e racconta “Per noi era festa, abbiamo fatto una grande festa, eravamo felici, abbiamo vinto, tutto bello, però non ci rendevamo conto che per una città come Verona era qualcosa che probabilmente faceva la storia”, ancora oggi viene fermato per strada per una foto, magari con i più piccoli, così da tramandare la leggendaria impresa.
Episodio 2: Veronesi tutti mati.
Il secondo episodio si apre con Clizia Fornasier, attrice e scrittrice, che parla del tifoso dell’Hellas “eternamente fanciullo: un po’ come Giulia e Romeo è mosso da un amore incondizionato che non ha un perché, si è perso il perché nella notte dei tempi”. A seguire, alcuni tifosi speciali: Doriano Recchia, abbonato allo stadio dal 1967, che ha seguito la squadra in tutte le trasferte nazionali ottenendo il soprannome “Italia”, e Giovanni Vit, l’attore che racconta l’origine del detto tuti mati”: “Lo dice la letteratura che c’è un vento che viene dal Monte Baldo, qui dietro, che fa diventare tutti matti e questo vento ce lo abbiamo addosso e cerchiamo di raccontarlo il più possibile”. È così che l’Arena intitola la sua prima pagina all’indomani della vittoria dello scudetto nel 1985 e Guido Guidotti ne ha ancora una copia appesa sulla parete dell’associazione ex calciatori che gestisce da anni. Suo padre è stato il presidente dello scudetto e Guido, davanti al plastico dello Stadio Bentegodi, spiega l’importanza della curva sud, il loro dodicesimo uomo in campo.
Episodio 3: Andemo al stadio.
Nel terzo episodio tra i protagonisti ci sono Francesco Grigolini, il fotografo ufficiale dell’Hellas, che in quarant’anni di carriera ha visto passare davanti all’obiettivo della sua macchina intere generazioni di calciatori e tifosi, e Nicola Padovani che nella sua taverna custodisce scarpe, magliette, documenti e ogni sorta di cimelio che racconta la storia dell’Hellas Verona: “Il Verona per la mia esperienza è stata una famiglia. Quando vai allo stadio c’è aggregazione da noi si chiamano maraie, è il gruppo e l’essere assieme.”
Lorenzo Fabiano parla delle origini della squadra, nata al liceo Maffei dove, nel 1903, il professore di greco Decio Corubolo insieme ad alcuni studenti la fa nascere da un fondo di 32 lire e qualche orologio messo in pegno. Sempre lui ci parla del detto “fatal Verona”, poco caro ai tifosi milanisti che al Bentegodi persero gli scudetti del 1973 e del 1990. Nel fatal Verona del ‘90 il protagonista fu Davide Pellegrini, una vita da militante nell’Hellas, che qui racconta lo storico pallonetto contro i rossoneri di Sacchi.
Episodio extra: Una nuova favola.
L’episodio extra di Fedi-Verona racconta la nascita di una nuova fede: dalle ceneri del Chievo Verona nel 2021 è nata la Clivense. Sergio Pellissier, storico attaccante del Chievo Verona e abitante del quartiere, ha deciso di fondare la Clivense per tutti quei tifosi che si sono trovati senza una squadra per cui gioire e soffrire: “L’abbiamo fatto sicuramente per tutti quelli che hanno perso una società, hanno perso un modo di passare le giornate però l’abbiamo fatto anche per noi.” Una di quei tifosi era la Signora Maria, che ha tifato Chievo per quasi quarant’anni. Ad affiancare Pellissier c’è l’amico ed ex dirigente del Chievo Enzo Zanin, ora vicepresidente della Clivense, che spiega come attraverso i social sia iniziata la campagna di reclutamento calciatori. Costruire una nuova fede sarà un’impresa lunga e ci vorrà grande tenacia.